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Depop, il mercatino vintage alla conquista degli Usa – La Repubblica

Set 20, 2016

META’ social network, dove postare foto di abiti, stile Instagram, e chiacchierare di moda. Metà e-commerce, un eBay prima maniera, con la possibilità di vendere, comprare e scambiare capi con gli altri utenti. Tutto da mobile, il mezzo preferito delle nuove generazioni. Nel panorama dei negozi digitali, il mercato delle pulci vintage di Depop, la startup creata nel 2011 all’interno dell’incubatore H-Farm dall’italiano Simon Beckerman e poi trasferita a Londra, ha un approccio unico. E a ribadirlo ora arrivano altri soldi da parte degli storici finanziatori. Dopo i 5 milioni di euro circa investiti nel 2014 e i 3 del 2015, Balderton Capital, Holtzbrinck e Creandum, assieme a Red Circle Investments e Lumar, nomi importanti del venture europeo, hanno iniettato altri 7,4 milioni di euro nella società, raddoppiandone la valutazione a quota 36 milioni. Siamo in zona “scale-up”, la fase in cui un’azienda innovativa può diventare davvero grande: ”Puntiamo tutto sull’espansione negli Stati Uniti”, dice Beckerman, fondatore e ora responsabile del prodotto.

Un rilancio, in realtà. La missione di crescere oltre Atlantico era già quella dell’aumento di capitale chiuso lo scorso anno. Avviata, ma non con la velocità che gli investitori volevano vedere. Al momento l’applicazione, disponibile per Android e iOs, ha 4,7 milioni di utenti, 400 mila attivi ogni giorno, e una crescita di circa 230 mila al mese. Gli oggetti scambiati ogni mese, transazioni su cui la società trattiene un margine del 10%, valgono 5 milioni di euro. Non basta ancora però: da qui la decisione di sostituire l’amministratore delegato Runar Reistrup con la spagnola Maria Raga, ex Groupon e Rocket Internet, lasciar andare Erik Martin, ex general manager di Reddit che era stato reclutato per guidare la campagna americana e procedere con una nuova iniezione di capitale. H-Farm, che insieme a Nana Bianca era stato tra i primi finanziatori della startup, non ha partecipato a questo aumento, ma resta nel capitale con una quota di poco superiore all’8%.

”Il nostro è un prodotto del tutto nuovo, e anche mettere insieme la squadra più adatta ha richiesto degli aggiustamenti”, spiega Beckerman, 42 anni. Il nuovo investimento sarà dedicato all’acquisizione di nuovi utenti negli Stati Uniti, che avviene ingaggiando i cosiddetti influencer nel campo della moda, come i fashon blogger o le stelle di Instagram. Ma anche allo sviluppo tecnologico della piattaforma. Depop, 70 dipendenti, punta da sempre sulla semplicità di utilizzo: basta scattare una foto a un capo del guardaroba per metterlo in vendita.

”Ora vogliamo un’intelligenza artificiale che permetta agli utenti di trovare in pochissimo tempo l’oggetto che stanno cercando, o che suggerisca loro le migliori persone da seguire”. E con l’espansione globale si porrà anche il tema della logistica, visto che al momento la gestione delle spedizioni è affidata tutta ai privati: ”Cominceremo permettendo di stampare direttamente la bolla ai accompagnamento da applicare al pacco”, spiega Beckerman. ”Ma l’obiettivo finale è quello di creare un servizio di pagamento e logistica tutto integrato, affidandoci a fornitori terzi”. Un percorso ambizioso, che dovrebbe essere alimentato già il prossimo alto un altro finanziamento, fino al doppio di quello appena raccolto. Ma che al momento non prevede di aprire al piattaforma alle aziende, come fatto da eBay: ”Sulla piattaforma ci sono anche professionisti della moda – conclude Beckerman – ma non vogliamo offrire loro strumenti specifici. La nostra vocazione è un’altra: metter in comunicazione i guardaroba delle persone”.

@filipposantelli

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