La Farnesina si muove sul caso di Gabriele Del Grande, il giornalista e documentarista italiano incarcerato dalla autorit turche il 10 aprile scorso dopo essere stato fermato dalla polizia al confine con la Siria. Ho in fase di lavorazione un contatto mio personale e diretto con il Governo turco, per fargli capire chiaramente qual il livello di attenzione del nostro Paese su questa vicenda ha annunciato il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, parlando della vicenda a margine di un evento pubblico a Pescara. Il ministero ha gi esercitato tutte le pressioni che la diplomazia permette di esercitare, ha concluso il ministro confermando il suo costante contatto con la famiglia.
L’incontro di una delegazione diplomatica con il reporter
Un primo effetto delle pressioni diplomatiche citate dal ministro l’incontro con il giornalista di una delegazione del consolato italiano di Smirne si recata nel centro di detenzione amministrativa di Mugla, sulla costa egea meridionale della Turchia, dove trattenuto Del Grande. Secondo quanto riferisce l’Ansa in base a fonti diplomatiche l’invio di una rappresentanza consolare era stato disposto dal ministro Alfano nei giorni scorsi, mentre l’ambasciatore d’Italia ad Ankara, Luigi Mattiolo, si occupato di trasmettere alle autorit turche la richiesta di visita consolare, come previsto dalla Convenzione di Vienna del 1963. Ieri, in una breve telefonata ai familiari in Italia in cui annunciava anche l’intenzione di uniziare uno sciopero della fame, il 35enne reporter toscano aveva raccontato di essere stato trasferito a Mugla dopo essere stato inizialmente trattenuto in un altro centro di detenzione nella provincia di Hatay, al confine turco-siriano.
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