Dario Fo era diventato il loro “intellettuale organico” per eccellenza. Beppe Grillo è stata una delle ultime persone a vederlo prima che morisse. Così i vertici dei Cinque Stelle sono stati tra i primi rappresentanti politici a dare l’ultimo saluto al premio Nobel alla camera ardente al Piccolo Teatro. C’erano Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Davide Casaleggio.
“Auguro a tutti gli italiani una vita come la sua. È stato un grande e abbiamo condiviso gli ultimi tre anni. Si sganasciava dalle risate per tutti quelli che hanno tentato di etichettarlo. Noi lo abbiamo conosciuto negli ultimi anni, per fortuna l’Italia lo ha conosciuto per molto più tempo”, le parole di Di Battista. “Ricordo che dopo la morte di Gianroberto Casaleggio – è il racconto di Di Maio – Dario convocò una conferenza stampa per raccontare delle chiacchierate che si facevano. L’Italia perde un uomo capolavoro”.
Lo scorso aprile Fo partecipò anche ai funerali di Casaleggio padre, accolto dagli applausi e dai cori “onestà, onestà” del popolo grillino. Con Grillo e Gianroberto aveva anche scritto un libro (Il grillo canta sempre al tramonto, Chiarelettere), saggio che provava a spiegare la genesi dei Cinque Stelle. “Era una persona speciale, piena d’arte. Era molto vicino a mio padre”, ha infatti ricordato il figlio Davide. I tre si sono intrattenuti a parlare per una mezz’ora con Jacopo Fo.
LEGGI: Dario Fo e la passione politica, dalla nuova sinistra ai Cinque Stelle“Sicuramente è stato l’unico intellettuale che ha avuto la voglia di mettere la faccia accanto a noi, nel nostro percorso – ha spiegato invece la deputata Roberta Lombardi a Radio Cusano Campus – A volte ci ha mostrato aspetti e prospettive che non avevamo considerato, ci ha sempre sostenuto, incoraggiato, anche criticato”.