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Dal 13 al 23 ottobre la Festa (mobile) del cinema di Roma

Set 30, 2016

Si alza il sipario sull’undicesima edizione della Festa del cinema di Roma. Tra alcune conferme (dal budget fermo a 3,4 milioni di euro alla direzione artistica di Antonio Monda) e parecchie novit. A cominciare dal ritorno a una programmazione spalmata su dieci giorni e dal tentativo di esportarla in giro per la citt. Quarantacinque, tra film e documentari, le opere in programma dal 13 al 23 ottobre. Con 32 red carpet preventivati. Con ospiti di primo piano come Tom Hanks, Roberto Benigni, Oliver Stone, Viggo Mortensen, Jovanotti, Werner Herzog, Maryl Streep e Juliette Binoche.

L’undicesima edizione

Anche quest’anno gli organizzatori hanno insistito su un punto: non sar un festival, bens una festa. Proseguendo dunque sulla strada inaugurata lo scorso anno che ha abolito il concorso, le cerimonie di apertura e chiusura, le madrine e le vallette. Una festa che a sentire la presidente Piera Detassis sar innanzitutto mobile, per dirla con Ernest Hemingway. E poi migrante. Come conferma la scelta di utilizzare location insolite: dalla scalinata di Trinit dei monti (che ospiter la proiezione di una versione restaurata di Vacanze romane alla presenza dei due figli di Gregory Peck) alla scuola multietnica Di Donato, dal carcere di Rebibbia a un drive in organizzato per l’occasione dalla Madza all’Eur. A questi due aggettivi il direttore artistico Antonio Monda, giunto alla sua seconda edizione, aggiunge tre sostantivi che spiegano il mood della manifestazione: variet, qualit e internazionalit. Sia nelle opere in programma che nella scelta degli ospiti.

Via dal 13 ottobre alla Festa del Cinema di Roma

La programmazione

Sullo schermo si vedranno 45 tra film e documentari, provenienti da 26 paesi diversi. Come l’anno scorso saranno ospitati in un unico contenitore non competitivo. Ventiquattro le anteprime assolute inclusi quattro lungometraggi gi passati in altri festival internazionali e accompagnati dal bollino coniato per l’occasione “tutti ne parlano”. Quattro le opere italiane in programma: 7 minuti di Michele Placido, Sole cuore amore di Daniele Vicari, Naples ’44 di Francesco e Maria per Roma dell’esordiente Karen Di Porto. Ben rappresentate anche le cinematografie americana, messicana e peruviana. Tra le opere pi attese spiccano cinque lungometraggi: The birth of a nation di Nate Parker (che riprende il titolo del celebre film di Griffith del 1915), Florence Foster Jenkins di Stephen Frears, Manchester by the sea di Kenneth Lonergan, Moonlight di Barry Jenkins e Afterimage di Andrzej Wajda. Oltre a un paio di documentari: Into the inferno che Werner Herzog ha ambientato in Antartide e Rolling Stones ol ol ol sul concerto che la storica band americana ha tenuto all’inizio dell’anno a L’Avana.

Il premio del pubblico

Come l’anno scorso l’unico riconoscimento previsto sar attribuito dagli spettatori: il Premio del pubblico Bnl. Che conferma l’impegno dell’istituto bancario nell’organizzazione della manifestazione. Una sinergia che arrivata ormai all’undicesimo anno e che il presidente Luigi Abete spiega cos: Bnl orgogliosa di essere al fianco della Festa del Cinema sin dalla sua prima edizione, confermando il proprio impegno verso questa importante manifestazione e, soprattutto, verso il Cinema: espressione di arte e cultura da tutelare e promuovere, ma anche industria da finanziare e supportare con soluzioni innovative. Bnl, con i suoi 80 anni di attivit a favore della “settima arte” – conclude – da tempo il principale interlocutore bancario di questo mondo. Per l’undicesima volta

Gli incontri ravvicinati

A bocce ferme pi che le opere sullo schermo il vero piatto forte della Festa sembrano essere i 15 incontri con gli autori pensati da Antonio Monda. Che partiranno dal cinema, vista la presenza tra gli altri, di Tom Hanks, Roberto Benigni, Bernardo Bertolucci, Meryl Streep, Viggo Mortensen e Oliver Stone. Ma non disdegneranno di fare capolino nella musica (Jovanotti, Paolo Conte, Renzo Arbore), nella letteratura (Don De Lillo), nel teatro (Davide Mamet), nell’arte contemporanea (Gilbert & George) e nell’architettura (David Libeskind). Ognuno protagonista di uno dei 32 red carpet in programma. Che, come chi frequenta la manifestazione capitolina ben sa, da sempre rappresentano il momento di massimo appeal del festival. Pardon della festa.

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