• 19 Maggio 2024 20:24

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Covip: illogico rinviare ancora il regolamento per gli investimenti delle Casse professionisti

Ago 7, 2019

INTERVISTA AL PRESIDENTE MARIO PADULA

Dai tetti previsti sugli asset illiquidi nessun vincolo agli investimenti nell’economia reale del Paese. E per adeguarsi alle nuove regole ci saranno 10 anni di tempo

di Davide Colombo

7 agosto 2019


default onloading pic

4′ di lettura

Dai tetti patrimoniali sugli asset più illiquidi ai nuovi criteri di scelta dei gestori basati sul Codice dei contratti pubblici. Sono diverse le critiche sollevate dalle Casse di previdenza dei professionisti all’ultima bozza del regolamento interministeriale sugli investimenti. Un testo atteso dal 2011, che nessuno degli ultimi cinque governi è riuscito ad adottare e sul quale si sono fatte insistenti le voci di un varo dopo l’estate. Abbiamo chiesto al presidente della Covip, Mario Padula, come ha letto le ultime prese di posizione dell’Adepp, l’associazione che rappresenta le Casse, investitori che tra il 2011 e il 2017 hanno visto crescere le loro attività totali da 55,7 a 85,3 miliardi. «La regolamentazione delle casse professionali – spiega Padula al Sole24Ore in questa intervista esclusiva – è in ritardo. Un ritardo reso ancor più evidente dai progressi che recentemente si stanno registrando nel contiguo settore dei fondi pensione grazie al recepimento della Direttiva IORP II».

Dicono le Casse che il testo in preparazione è datato.

Su questo punto è bene fare chiarezza. L’ultima versione del Regolamento, che tiene conto delle osservazioni espresse dal Consiglio di Stato, è in realtà del 2016. Inoltre, più recentemente, sono stati apportati adeguamenti resi necessari dalle sopravvenute disposizioni normative, anche in tema delle agevolazioni fiscali per gli investimenti. Ad oggi perciò il Regolamento non necessita di ulteriori aggiornamenti. Rinviarne ancora l’emanazione sarebbe illogico.

Altra critica riguarda i tetti sugli investimenti.

I cosiddetti limiti all’investimento riguardano specifiche classi di attività, quelle con più forte carattere di illiquidità. Più in particolare, l’investimento in beni diversi dagli strumenti finanziari negoziati in mercati regolamentati, per i quali è previsto complessivamente un limite del 35% rispetto al totale delle disponibilità di ciascuna Cassa. All’interno di questo limite, gli investimenti immobiliari devono essere contenuti entro il limite del 30% e gli investimenti in FIA diversi da quelli immobiliari entro il limite del 10%. Sono limiti perfettamente compatibili con una sana e prudente gestione del portafoglio di un investitore istituzionale, come dimostra l’esperienza dei fondi pensione italiani, quella internazionale e anche il fatto che anche in quelle regolamentazioni in cui non sono previsti esplicitamente la quota investita in attività illiquide è comunque contenuta.

Alcune Casse hanno ancora tanti immobili. E poi si sostiene che i vincoli frenerebbero gli investimenti in “economia reale”.

Il Regolamento prevede che questi limiti siano derogabili, entro il limite di un ulteriore 10% delle disponibilità complessive, per permettere alle Casse di investire in attività fiscalmente agevolate dirette al finanziamento della cosiddetta “economia reale”. Inoltre si prevede “phase in”: un periodo di 18 mesi per l’adeguamento alle disposizioni normative, un piano di rientro in 10 anni in caso di sforamento dei limiti quantitativi sui beni diversi dagli strumenti finanziari negoziati nei mercati regolamentati, inclusi gli immobili, e la possibilità di concedere, in funzione di motivate esigenze, deroghe temporanee rispetto ai limiti previsti.

Insomma, secondo Covip bisogna procedere.

Regolamenti come questo esistono in molti contesti, non solo quello dei fondi pensione ma anche, per esempio, per le casse professionali in paesi come Francia e Germania, senza rappresentare un impedimento alla loro piena e corretta operatività. L’emanazione del Regolamento rappresenta un primo decisivo passo sul sentiero di ingresso, anche per le Casse, nel terzo millennio della regolamentazione. Darebbe un fondamentale contributo al rafforzamento del sistema dei controlli.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close