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Covid, madre di 44 anni trovata morta in casa ad Altamura. Il medico del 118: “Non è mai stata neanche visitata”

Nov 28, 2020
Morta nello stesso giorno in cui avrebbe dovuto sottoporsi al tampone molecolare, dopo l’esito positivo di un test rapido a cui si era sottoposta con il resto della famiglia in un laboratorio privato. È morta a 44 anni, nella casa alla periferia di Altamura che condivideva con altri sei familiari. “È morta senza aver ricevuto una visita, una terapia adeguata, una presa in carico, una parola di conforto”, denuncia Francesco Papapicco, il medico del 118 intervenuto con un’ambulanza partita da Gravina in Puglia e arrivata a casa della donna intorno alle 8 di venerdì 27 novembre.

Maria Forte è morta così. Lascia una bambina di quattro anni e il suo è un altro nome che si aggiunge all’elenco delle giovani vittime pugliesi di questa pandemia. È stato il padre a ritrovare il corpo senza vita della donna, spiega Papapicco. La donna aveva altri problemi di salute e, secondo le prime ricostruzioni, dopo la positività al virus accertata con un test antigenico (il cosiddetto tampone rapido) il suo medico di famiglia ha chiesto all’Asl Bari di poter fissare un appuntamento per sottoporre la paziente a un tampone molecolare, l’unico test in grado di sgombrare il campo dai dubbi e accertare con certezza il contagio da Coronavirus. La richiesta del medico porta la data di mercoledì 25 novembre.

Gli uffici del dipartimento di Prevenzione fissano il test a stretto giro: il 27 novembre, a 48 ore dalla richiesta. Ma Maria non è mai arrivata a quell’appuntamento. E, sempre stando alle prime ricostruzioni delle autorità, non sarebbe stata chiesta alcuna visita ai medici delle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale che fanno capo alle aziende sanitarie della Regione.

L’unico a vedere la donna, come rimarca lo stesso medico, è stato il dottor Papapicco. Ma ormai era troppo tardi. Papapicco torna ai momenti concitati della corsa verso Altamura. “Avevamo ricevuto un dispaccio dalla centrale operativa e all’inizio sembrava trattarsi di un incidente stradale. Arrivati a casa della donna, dove c’era già un’ambulanza India, ovvero con infermiere e soccorritori ma senza medico a bordo, non ho potuto fare altro che accertare il decesso della donna”, racconta il medico.

Probabilmente la donna era già morta nel corso della notte fra giovedì e venerdì, aggiunge il dottore. Che quando è arrivato a casa di Maria, ha trovato la donna riversa sul pavimento fra il letto e la porta della stanza che condivideva assieme alla figlia, che però era stata portata via da quella stanza dai parenti della vittima prima dell’arrivo dei soccorsi.

“A quanto pare la donna aveva pochi sintomi e tuttavia la nostra esperienza, già dalla prima ondata, ci suggerisce che molte situazioni del genere possono precipitare in maniera silente da un momento all’altro”, rimarca Papapicco. Che aggiunge ancora: “La gente finisce per chiamare in extremis il 118 per questi motivi. Purtroppo sul territorio siamo gli unici mezzi di rianimazione mobile presenti, con conseguenze disastrose per il resto dell’utenza che ha bisogno di interventi urgenti per altre malattie”

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