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Coronavirus, scuole chiuse oggi città per città: da Cremona a Piacenza e Prato – Il Messaggero

Feb 22, 2020
Coronavirus, scuole chiuse oggi città per città: da Cremona a Piacenza e Prato

Coronavirus, aumentano di ora in ora le scuole che restano chiuse per limitare le possibilità di contagio. In particolare in Lombardia l‘ordinanza messa a punto per fronteggiare l’emergenza prevede la chiusura della scuole, la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche, delle attività commerciali escluse quelle di prima necessità, di quelle lavorative nelle imprese, e di quelle sportive. È quanto ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza

Cremona

«In accordo con la Prefettura di Cremona, in via cautelativa e preventiva rispetto alla diffusione del Coronavirus sul nostro territorio, oggi le scuole di ogni ordine e grado della nostra città rimarranno chiuse». Lo ha annunciato il Comune di Cremona con una nota su Facebook. «Stiamo valutando anche la sospensione degli eventi sportivi e delle manifestazioni legate al Carnevale. Siamo in stretto contatto con le autorità sanitarie e ci adoperiamo al massimo per tutelare la salute dei cittadini», conclude la nota.

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❌❌❌ #CORONAVIRUS / GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI. IMPORTANTE: IN CASO DI DUBBI O SOSPETTI CHIAMATE IL 1500, IN CASO DI SINTOMI NON ANDATE IN OSPEDALE MA CHIAMATE IL 118! ❌❌❌ pic.twitter.com/ifiyUWh9o2

— Luca Zaia (@zaiapresidente) February 22, 2020



Vo’ Euganeo

Per Vo’ Euganeo «si è decisa con ordinanza la sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche, delle attività commerciali e lavorative, sportive, ludiche e la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Vietate anche le fermate dei mezzi pubblici e deciso l’avvio dello screening a tutta la popolazione». Lo ha annunciato Francesca Russo della direzione dell’Ulss 6 Euganea al termine della riunione sulla situazione sanitaria a Vo Euganeo. «Per i contatti stretti e familiari dei due casi conclamati è avviato un controllo approfondito a malattie infettive con test e esami e in isolamento fiduciario con sorveglianza attiva : saranno contattati due volte al giorno dal personale medico», ha spiegato la dottoressa Russo.

Castiglione d’Adda

C’è qualcuno che ostenta calma, «credo si stia facendo molto allarmismo», dice un giovane che sta portando a passeggio il cane, ma se non proprio paura, certo è timore quello che più si respira a Castiglione D’Adda, comune del lodigiano con poco più di 4.500 abitanti e una 50ina di esercizi commerciali, paese d’origine del 38enne residente a Codogno e primo caso di trasmissione locale di infezione da virus in Italia. Al momento sono tre i casi positivi al virus e l’ordinanza del sindaco ha disposto almeno fino a domenica la chiusura di scuole, negozi, uffici pubblici, e il divieto di ogni attività aggregativa, messe incluse, incontri sportivi. «Abbiamo paura perché non siamo preparati a questa emergenza, anche le messe non vengono celebrate per via del coronavirus – confida una signora dopo aver letto il cartello su una chiesa che annuncia la sospensione delle funzioni religiose. Mio figlio da qualche giorno è a casa con la tonsillite ed ora è preoccupato – prosegue – ha già contattato il 112 per avere istruzioni su cosa fare.

«Non è che non abbiamo paura, ma dobbiamo vivere», aggiunge una coppia che sta facendo la spesa dal fruttivendolo mentre c’è chi, anche tra i commercianti, si è già attrezzato e sta dietro il banco con tanto di mascherina recuperata chissà dove dato che in farmacia da qualche giorno sono sprovvisti. «Cosa dobbiamo fare?», si chiede, invece, una commerciante che ha un negozio qualche vetrina più in là. «Siamo qui, speriamo…intanto – aggiunge allargando le braccia – in giro non c’è quasi nessuno». La filiale della banca del paese è chiusa «come da disposizione sede centrale», così la posta e pure il benzinaio all’ingresso del paese. In strada, per il paese si vedono poche persone e quelli che si spostano lo fanno per lo più in bicicletta o in auto. Fanno eccezione tre ragazzi , tutti i tre con mascherina sul viso che alzano e abbassano. «Preoccupati?» «Un pò rispondono» e uno di loro aggiunge «non solo per me ma anche per mio fratello: lavora in una fabbrica in un comune vicino e da stamattina si trova lì perché sono in corso i controlli». Intanto nel buio della sera, mentre il vice sindaco passa negozio per negozio a sollecitare la chiusura, si vedono le luci di un’ambulanza davanti a una casa: è venuta a prendere una giovane che ha la febbre. Ora per lei scattano gli accertamenti in ospedale.

#Coronavirus domani scuole e imprese chiuse nell’area dell’emergenza#ANSAhttps://t.co/SPrlk32amL

— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) February 21, 2020



Piacenza

A Piacenza si lotta contro il contagio da Coronavirus, divampato nell’arco di poche ore nel Basso Lodigiano, ovvero il territorio confinante con la città. Oggi, in città e in tutta la provincia è stata disposta la chiusura in via precauzionale di tutte le scuole, e quasi tutte le manifestazioni pubbliche, culturali e sportive sono state annullate. Una donna è ricoverata in isolamento nel reparto di Malattie infettive dell’ospedale. L’Azienda Usl ha fatto sapere che il test tampone eseguito sulla donna, collega di lavoro del 38enne di Codogno contagiato, non è riuscito ed è quindi stato effettuato una seconda volta dai medici dell’ospedale Guglielmo da Saliceto. I risultati sono attesi per domani mattina, insieme anche all’esito dell’analogo esame sull’infermiere piacentino in servizio al triage dell’ospedale di Codogno, e che si trova in isolamento volontario, pur senza mostrare al momento sintomi, nella sua casa di Piacenza.

Intanto il dipartimento della Protezione civile ha individuato nell’aeroporto militare di San Damiano, in provincia di Piacenza nel comune di San Giorgio, la struttura in cui ricoverare, in caso di necessità, le persone (i posti sono 180) che verranno sottoposte a quarantena.

Qui a Piacenza, sono appena state chiuse tutte le scuole e annullati tutti gli eventi di Carnevale, in via preventiva.

È devastante vedere la tensione che c’è nell’aria 💔#coronavirusitalIa

— mɩcɧҽɭa (@kepnerbeckett) February 21, 2020

La psicosi da contagio ha invaso così anche la città emiliana al confine con la Lombardia e il Basso Lodigiano, nonostante a Piacenza non vi siano ancora stati casi accertati di contagio: nel pomeriggio il direttore dell’Azienda Usl in persona, Luca Baldino, ha così cercato di tranquillizzare la popolazione sottolineando che non risultano contagi, anche se l’allerta è ovviamente massima e la macchina sanitaria pronta ad affrontare ogni emergenza in questo senso. Insieme al primario del pronto soccorso, Andrea Magnacavallo, è stato ribadito che, in caso di sospetto contagio, non si debba uscire di casa ma chiamare il proprio medico di famiglia oppure il 118. In mattinata, e per buona parte del pomeriggio, tutta l’attenzione è stata invece puntata sul manager di una importante azienda di Fiorenzuola, la Mae, che alla fine di gennaio era rientrato da un viaggio di lavoro in Cina e uscito a cena con il 38enne lodigiano che ora si trova in terapia intensiva per il virus. L’uomo è però risultato completamente negativo e in ottima salute, ma la sanità piacentina in via precauzionale, ha posto sotto screening tutti i settanta dipendenti della ditta, che è rimasta chiusa.

Comuni isolati e scuole chiuse

Casalpusterlengo, Codogno, Castiglione d’Adda, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e Sanfiorano sono i Comuni in isolamento. Le scuole sono chiuse.

Prato

«L’allarme sul coronavirus che si intensifica oggi dopo i casi della Lombardia non ha cambiato di una virgola l’attenzione che Prato mette dall’inizio dell’emergenza su questo tema: ogni giorno la cabina di regia cittadina è in stretto contatto per monitorare la situazione». Così l’assessore comunale pratese all’istruzione Ilaria Santi, dopo aver partecipato alla riunione sul Covid-19 che si è tenuta questo pomeriggio in Municipio a Prato, dove nel solo territorio comunale sono circa 23.000 gli orientali residenti. «Dalle nostre scuole cittadine giunge la notizia che lentamente gli alunni che si erano stati messi in quarantena dalle loro famiglie hanno terminato il periodo di 14 giorni in casa e stanno tornando a frequentare le lezioni», spiega Santi. Alla riunione di coordinamento, durata circa due ore e mezzo, hanno partecipato anche il sindaco di Prato Matteo Biffoni e, in collegamento telefonico, il direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asl Toscana centro Renzo Berti.

Ultimo aggiornamento: 10:29© RIPRODUZIONE RISERVATA

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