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Coronavirus, c’è la seconda vittima in Italia: è una donna, potrebbe essere collegata al focolaio di… – Il Fatto Quotidiano

Feb 22, 2020

Sono due le vittime di Coronavirus in Italia. La seconda persona deceduta è una donna residente in Lombardia che potrebbe essere collegata ai casi del focolaio di Codogno. L’altra vittima è inveceAdriano Trevisan, un muratore in pensione di 78 anni deceduto intorno alle 22.45 di venerdì 21 febbraio nell’ospedale di Schiavonia, in provincia di Padova. In Italia, al momento, ci sono ventinove casi di contagio accertati, 30 con l’anziano morto nella serata di ieri: 27 in Lombardia e 2 in Veneto. Gli ultimi casi accertati sono un paziente ricoverato da 5 giorni in reparto di pneumologia all’Ospedale Civile di Cremona, un uomo di 67 anni di Dolo in terapia intensiva a Padova e un altro uomo proveniente dal Lodigiano ricoverato a Como, nel reparto di malattie infettive. Resta in prognosi riservata il 38enne di Codogno, il cosiddetto “paziente uno” che ha trasmesso la malattia anche sua moglie incinta di 8 mesi. Infettati anche un compagno di sport, 5 operatori sanitari, 3 pazienti ricoverati in ospedale a Codogno6 e 3 frequentatori del suo stesso bar. Dieci comuni del Lodigiano sono isolati e sono in quarantena 250 persone che hanno avuto contatti con i contagiati.

Presto scatteranno anche in Veneto le misure restrittive già attivate nel Lodigiano, come ha fatto sapere il ministro della Salute Roberto Speranza al termine della riunione alla protezione civile tenutasi venerdì sera. “Siamo al lavoro per un’ulteriore ordinanza che sarà sottoscritta con la regione Veneto. L’obiettivo è contenere in aree geografiche limitate l’epidemia” ha spiegato il ministro sottolineando che i provvedimenti ricalcheranno quelli già attuati per i 10 comuni in provincia di Lodi.

CRONACA ORA PER ORA

10.12 – C’E’ LA SECONDA VITTIMA IN ITALIA – C’è la seconda vittima italiana del Coronavirus, la prima in Lombardia: secondo quanto apprende l’Ansa da fonti sanitarie si tratta di una donna residente in Lombardia che potrebbe essere collegata ai casi di Codogno. A quanto si apprende, sembra che la donna fosse ricoverata con una polmonite, ancora in attesa dell’esito del test sulla malattia.

10.05 – Negativi test su caso sospetto a Bergamo – Sono risultati negativi i test per accertare la presenza del virus SARS-CoV-2 in un uomo di mezza età della provincia di Bergamo ricoverato nella serata di ieri all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo con il sospetto di essere colpito dal coronavirus.

10.00 – Nuovo caso accertato a Como –Areu Lombardia ha disposto il trasferimento di un paziente positivo al Coronavirus all’ospedale Sant’Anna di Como. L’uomo, proveniente dal Lodigiano, è arrivato questa notte alle tre ed è ricoverato nel reparto di Malattie Infettive, uno dei presidi che compongono la rete regionale per la gestione di episodi sospetti e il ricovero di eventuali casi di coronavirus. Le procedure di presa in carico attivate sono in coerenza con i protocolli e le linee guida nazionali ed internazionali. Il paziente che non presenta al momento febbre ed è tranquillo, necessita, per una pregressa patologia, di essere sottoposto a dialisi.

09. 50 – Consigliera Regione Lombardia: “Situazione preoccupante, disarmante e angosciante” – Così Patrizia Baffi, consigliere della Regione Lombardia descrive all’Adnkronos la situazione a Codogno, comune di 16mila abitanti nella provincia di Lodi, in Lombardia, dove abita il 38enne “paziente uno” del coronavirus. “Preoccupa soprattutto le tante persone che sono in attesa di fare il tampone. – evidenzia Baffi -. Siamo 16mila abitanti a Codogno, bene o male ci conosciamo tutti ed è un poco angosciante l’attesa”.

09.40 – Frecciargento Roma-Lecce bloccato per oltre un’ora per controlli su caso sospetto – La psicosi per il coronavirus ha provocato disagi ai passeggeri di un treno Frecciaargento proveniente da Roma che venerdì sera sono rimasti bloccati per un’ora e mezza a bordo nella stazione di Lecce dopo la segnalazione fatta da uno di loro alla polizia della presenza sul convoglio un passeggero salito a Bari che aveva riferito di essere di ritorno dalla Cina. Gli agenti muniti di mascherine sono saliti a bordo per identificare il viaggiatore che è stato subito visitato da personale della Asl ed è risultato sano. Il giovane ha riferito di essere stato sottoposto a controlli sia in Cina che al rientro in Italia. L’Asl ha disposto comunque che venga monitorato per 15 giorni, insieme altri passeggeri della carrozza su cui viaggiava.

09.35 – Zaia: “I tre casi in Veneto avvenuti senza contatti “primari”” – Il presidente del Veneto, Luca Zaia, conferma un terzo caso di coronavirus in Veneto. “È confermato il caso di un uomo di 67 anni che è ricoverato ora in terapia intensiva a Padova. Adesso arriveranno anche i test sui familiari degli altri due pazienti, uno dei quali, purtroppo, è deceduto”. “Questo ultimo caso è un altro caso che fa ‘scuolà – ha rilevato – perché non c’è alcun contatto da portatore primario e quindi si può dire che questi tre casi che il virus é ubiquitario come accade per la sindrome influenzale che non si sa da chi la si è presa”. “Immagino che avendo casi di questo tipo senza contatto e senza caratteristiche di pazienti sospetti – conclude – dia dimostrazione che avere altri casi di contagio sia assolutamente possibile visto che sarebbero dei contagi avvenuti fortuitamente”. Zaia è al Centro regionale della Protezione Civile del Veneto per coordinare l’emergenza anche in videoconferenza con il ministro della Salute Roberto Speranza e il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli.

09.30 – Ultimo caso accertato in Lombardia è di Sesto Cremonese – È residente a Sesto Cremonese l’uomo accertato come il 16esimo lombardo trovato affetto da Coronavirus. Da 5 giorni è ricoverato nel reparto di pneumologia dell’ospedale di Cremona. A comunicarlo su Facebook è stato il sindaco del Comune. In una nota, il sindaco ha spiegato di aver ricevuto la notte scorsa “notizia telefonica dal direttore generale dell’Ats Valpadana di Cremona che è stato rilevato un caso di Coronavirus sul territorio del Comune di Sesto ed Uniti. In attesa di ulteriori provvedimenti che saranno presi da Regione Lombardia -Assessore alla sanità ed in via provvisoria e precauzionale invita la cittadinanza intera a limitare di intrattenersi in luoghi di ritrovo ed assembramento pubblico (es. bar, impianti sportivi, luoghi religiosi,…). Chi ha sintomi influenzali o problemi respiratori Non si rechi assolutamente al Pronto Soccorso, ma si rivolga al 112”, ha scritto il sindaco.

09.25 – Zaia: “Confermato terzo caso ma niente panico” – “È confermato un caso a Dolo nel veneziano, è un signore di Mira del ’53 ricoverato ora in terapia intensiva a Padova. Un ulteriore caso e adesso arriveranno anche i test sui familiari degli altri due pazienti di Vò e sul loro cerchio ristretto.”. Lo ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia al suo arrivo alla sede della Protezione Civile del Veneto a Marghera per la videoconferenza con il ministro della salute Roberto Speranza a Roma. “Questo ultimo caso è un altro caso di ‘scuola ‘ perchè non ha avuto alcun contatto da portatore primario, quindi si può dire con questi tre casi che il Virus è ‘ubiquitariò, come accade per la sindrome influenzale che non si sa da chi lo si ha preso”, ha spiegato . “Immagino che avendo casi di questo tipo senza contatto e senza caratteristiche di pazienti sospetti dia dimostrazione che avere altri casi di contagio sia assolutamente possibile visto che sarebbero dei contagi avvenuti fortuitamente – ha aggiunto il governatore -. Siamo davanti a un virus con bassa letalità’ adesso cercheremo di trovare altre soluzioni. Ma niente panico, ha sottolineato Zaia riferendosi ad altri possibili casi a Vo Paese oltre ai due primi contagiati in Veneto.

09.20 – Treni passano senza più fermarsi a Codogno: “E’ tutto fermo”- “E’ tutto fermo, non si vede anima viva…”. Codogno, cuore del focolaio del Coronavirus in Lombardia, ha l’aspetto di una città fantasma agli occhi dei passeggeri sui treni in transito. La fermata e’ stata sospesa e alla stazione, chiusa e dove i treni non fermano più, “non si vede nessuno”, riferisce all’Ansa un passeggero di un convoglio. Ma anche nelle strade limitrofe “non si vede nessuno”. “Speriamo in bene”, aggiunge il viaggiatore.

09.10 – Il sindaco Casalpusterlengo: “La supereremo” – “Supereremo anche questa…Forza Casale! Forza Codogno! Forza Castiglione! Forza Lodigiano!”: così dice Elia Delmiglio, sindaco di Casalpusterlengo uno dei Comuni ‘chiusi’ per coronavirus. Al suo post molti i commenti di solidarieta’: da Bolzano a Ferrara. “Dobbiamo attenerci alle regole igienico sanitarie e sperem in ben” scrive qualcuno. “Certo che supereremo tutto…Abbiamo vinto contro i Lanzichenecchi a Milano nel 1600”. C’e’ poi chi e’ convinto che si sarebbero dovute chiudere le frontiere mentre altri fanno domande sull’ordinanza di chiusura delle attivita’ e su come comportarsi. “Il problema – sottolinea qualcuno – e’ che se si invitano i cittadini a rimanere a casa,i datori di lavoro non ti giustificano…e quindi a casa non ci rimane nessuno…chi lavora fuori Casale deve necessariamente andare…almeno cosi’ mi ha detto la responsabile”.

09.05 – Negative analisi su un bimbo di 3 anni a Salerno – “Sono risultate negative le analisi effettuate all’ospedale Cotugno di Napoli sul bambino di tre anni che nel primo pomeriggio di venerdì 21 febbraio, è arrivato al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Incoronata dell’Olmo con una forte febbre con diagnosi di sospetto coronavirus”. È quanto fa sapere il sindaco di Cava dè Tirreni (Salerno), Vincenzo Servalli con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook in merito al sospetto caso di Coronavirus riscontrato ieri pomeriggio all’ospedale di Cava dè Tirreni.

“I risultati delle successive analisi effettuate al Cotugno, le definitive pervenute intorno alla mezzanotte, hanno scongiurato si trattasse del coronavirus”, ha spiegato il primo cittadino che insieme al vice sindaco Armando Lamberti, ha costantemente monitorato la situazione. Servalli ha, quindi, comunicato che “anche i servizi del Pronto Soccorso sono ripresi normalmente”.

09.00 – Tampone coronavirus per 4200 persone a Vo’ Euganeo – Per creare un cordone sanitario attorno a Vo’ Euganeo, affronteranno il tampone 4.200 persone. Per fornire un supporto logistico all’Usl, la Regione ha creato una task force di medici e infermieri e la Protezione civile sta allestendo un campo base a Schiavonia. “Se dovessimo avere problemi di spazio potremmo appoggiarci alle scuole, che saranno vuote — ha detto Zaia —. A ulteriore tutela dell’intera popolazione del Veneto, il test per il coronavirus sarà esteso ai pazienti con gravi forme influenzali”.

08.50 – “Io paziente zero? Sono sempre stato bene, non mi trovano niente – “Dicono che sono il paziente zero, ma non mi trovano niente. Non è detto che, perché sono stato in Cina, devo aver preso io il coronavirus”. A dirlo è il manager tornato dalla Cina lo scorso 21 gennaio e indicato come possibile causa del contagio del 38enne ricoverato in gravi condizioni a Codogno. “Con M. abbiamo fatto due cene e abbiamo preso una birretta – ha spiegato l’uomo a Milanotoday – ma sono sempre stato bene, solo un accenno di raffreddore che non è sfociato in influenza. Fino a ieri sera alle 11 mangiavo e bevevo, non sapevo niente di questo virus”. E’ stato proprio l’amico 38enne a dare ai medici il nome e il numero di telefono del manager: “Nella notte sono venuti a prelevarmi e mi hanno portato al Sacco”. Il test, a cui è stato subito sottoposto, è risultato negativo. “Come me lo spiego? Non mi spiego niente – dice ancora – Parlo con i medici per telefono, ma ho più notizie dalla televisione”. “Il mio stato d’animo? C’è un mio amico che rischia di morire”, dice il manager, preoccupato anche per i famigliari. “Voglio sapere il responso del tampone sui miei genitori”. L’esame è stato fatto anche dalle due sorelle e dal nipote.

08.45 – Trenord chiude stazioni di Codogno, Maleo e Casalpusterlengo – Trenord, l’azienda che ha in gestione il trasporto ferroviario locale della Lombardia, ha disposto dal 22 febbraio la chiusura delle stazioni di Codogno, Maleo e Casalpusterlengo dando seguito all’ordinanza emessa venerdì dalla Regione Lombardia che al punto 8 indica la ‘interdizione dei mezzi pubblici.

In particolare i treni della linea Milano-Piacenza non effettueranno fermata a Codogno e Casalpusterlengo; i treni della Mantova-Cremona-Milano non fermeranno a Codogno. Il servizio è sospeso totalmente sulle linee Pavia-Codogno e Cremona-Codogno. A seguito dell’ordinanza inoltre sarà sospesa l’attività di biglietteria presso le stazioni di Codogno e Casalpusterlengo. “Il provvedimento sarà in vigore fino a nuova comunicazione da parte dell’autorità”, si legge nella nota diramata da Trenord.

08.40 – Il paziente ricoverato nel Casertano è negativo – Non ha contratto il coronavirus il bulgaro che ha fatto scattare l’allerta alla clinica Pineta Grande di Castel Volturno (Caserta), dove si era presentato con una polmonite. È risultato infatti negativo il tampone faringeo che gli è stato praticato. In una nota, la clinica Pineta Grande fa sapere che “dato lo stato di pre-allerta dovuto alla diffusione del Coronavirus, il paziente è stato interrogato ed ha confermato di non essere mai stato in Cina e di non aver lasciato la regione Campania da oltre un anno”.

“Il paziente, data la tipologia di infezione – prosegue il comunicato – sarà comunque trasferito in un centro dedicato alle malattie infettive”.

08.35 – Nuovo caso accertato a Dolo, in Veneto –Un nuovo caso positivo di coronavirus è stato registrato in Veneto, a Dolo nel veneziano. Là positività è stata confermata dal Centro regionale di Padova. I campioni sono stati inviato all’Istituto superiore di sanità di Roma. A confermarlo la regione Veneto.

08. 30 – Arrivato in Italia volo con 19 italiani della Diamond Princess – E’ atterrato alle 6.37 all’aeroporto di Pratica di Mare il velivolo dell’Aeronautica militare con i diciannove italiani provenienti dal Giappone. I connazionali, dopo aver terminato le visite, saranno trasferiti presso il Centro Sportivo dell’Esercito alla Cecchignola.

08. 20 – Stazionarie le condizioni dell’amico della vittima – E’ in condizioni stazionarie l’uomo di 67 anni di Vò Euganeo che fino a ieri rappresentava il secondo caso di contagio da coronavirus in Veneto. L’amico con cui, per cause ancora ignote, aveva condiviso il contagio, Adriano Trevisan, 78 anni, è stato il primo deceduto in Italia. L’uomo, si apprende da fonti della Regione, si trova in cura nel reparto di malattie infettive dell’ospedale di Padova. Anche per le zone del Veneto dove risiedevano i due anziani scatteranno delle misure restrittive come quelle previste per il lodigiano. Lo ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza al termine della riunione alla protezione civile. “Siamo al lavoro per un’ulteriore ordinanza che sarà sottoscritta con la regione Veneto. L’obiettivo è contenere in aree geografiche limitate l’epidemia” ha spiegato il ministro sottolineando che i provvedimenti ricalcheranno quelli già attuati per i 10 comuni in provincia di Lodi.

Il “paziente uno”: il 38enne di Codogno Ha avuto i primi sintomi il 15 febbraio e si è presentato al pronto soccorso la prima volta il 18, quando è stato rimandato a casa. Poi è tornato il giorno successivo per l’aggravarsi delle sue condizioni. A quel punto, la moglie ha comunicato che il marito aveva cenato con un amico che tornava dalla Cina all’inizio di febbraio: l’uomo è stato trovato negativo al test sul coronavirus, ma sarà sottoposto a ulteriori verifiche. Essendo passate circa due settimane tra il possibile contagio e il manifestarsi della malattia, sono molte le persone che sono entrate in contatto con il paziente uno: “A oggi abbiamo un numero cospicuo di persone su cui stiamo intervenendo, sono circa 250 le persone in isolamento a cui faremo il tampone“, ha spiegato sempre l’assessore Gallera. “Oggi abbiamo 149 persone, tra infermieri e altre persone che sono state in contatto con il primo paziente, a cui faremo” i test. Tra le 250 persone ci sono 149 infermieri, medici, familiari e persone entrate in contatto diretto con il 38enne ricoverato a Codogno. A questi si aggiungono “coloro che lavorano nella sua azienda a cui andremo a fare un tampone, non tutti però. Solo chi ha avuto contatti molto ravvicinanti“: in tutto 120. Il 38enne si trova tuttora ricoverato in terapia intensiva in prognosi riservata, con insufficienza respiratoria, e le sue condizioni sono ritenute molto gravi. Al momento non può essere trasferito all’Ospedale Sacco di Milano, punto di riferimento regionale per le bioemergenze, dove già si trovano “in isolamento” la moglie e l’amico con cui è stato a cena a inizio febbraio.

La quarantena obbligatoria – Il premier Giuseppe Conte ha annunciato la quarantena obbligatoria per chi è venuto in contatto con il 38enne ma ha chiesto di evitare “allarmismo sociale e panico”. Il ministero della Salute guidato da Roberto Speranza ha emanato una nuova ordinanza che intensifica i controlli. Al momento le autorità sanitarie stanno ricostruendo gli spostamenti del 38enne: tre interi paesi, Codogno, Castiglione d’Adda e Casalpusterlengo, sono stati messi “in quarantena” dalla Regione Lombardia: “I cittadini stiano a casa”.

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