Sotto 1, l’epidemia viene considerata sotto controllo, ma il fatto che l’ R(t) , pur lentamente, ma in modo costante, giorno dopo giorno, decimale dopo decimale, continui a salire, crea una certa preoccupazione su Milano. Tornasse sopra l’1, significherebbe che il coronavirus sta tornando a espandersi. E dunque bisognerebbe tornare a contenerlo. Nell’andamento degli ultimi giorni – spiega Antonio Russo, epidemiologo dell’Ats di Milano – iniziano a vedersi i primi segnali di quel che sta accadendo dopo la fine del lockdown. Ma non solo.
Per capire quel che sta succedendo bisogna guardare l’intera storia: a met febbraio, prima che venisse scoperto il Paziente 1 il valore che definisce la forza espansiva dell’epidemia era tra il 3 e il 4 (ogni malato infettava almeno altre 3/4 persone). La tenace battaglia contro l’epidemia (dalla zona rossa di Codogno, alla chiusura delle scuole, al lockdown ) riuscita a ricacciare l’ R(t) sotto l’1 dal 23 marzo: da quel momento la Lombardia ha gestito il disastro del contagio che era dilagato prima, ma la malattia ha smesso di espandersi. Per questo quella curva, se dovesse continuare a salire, e superare la soglia dell’1, obbligherebbe a rivedere la gestione della Fase 2 e il regime di riaperture attuale.