l’epidemia
È salito a oltre 30 il numero dei pazienti risultati positivi ai test del corovinarus e residenti tra la Lombardia e il Veneto. Ventisette di questi risiedono in Lombardia, mentre sette sono i casi accertati in Veneto
di Andrea Gagliardi
22 febbraio 2020
3′ di lettura
Due mesi dopo il primo caso registrato a Wuhan, il coronavirus esplode anche in Italia. È salito ad oltre 30 il numero dei contagiati dal corovinarus, residenti tra la Lombardia e il Veneto. Ventisette di questi risiedono in Lombardia, mentre sette sono i casi accertati in Veneto. A questi si aggiungono la coppia di cinesi ricoverati a Roma e il ricercatore italiano ritornato da Wuhan che però è ormai guarito. Due le vittime. Adriano Trevisan, 77 anni, l’anziano di Vò Euganeo morto nella serata di ieri nell’ospedale di Schiavonia, dove era ricoverato. E una donna di 75 anni residente in Lombardia che potrebbe essere collegata ai casi di Codogno.
Il 38enne «paziente 1» di Codogno
La situazione è seria, anche perché non è ancora stato individuato con certezza il «portatore», o i portatori del virus. Che, dunque, potrebbero aver contagiato altre decine di persone in diverse parti d’Italia. È noto, invece, il «caso indice»: un 38enne di Codogno, M.M., positivo al coronavirus. Ricoverato all’ospedale civico di Codogno (Lodi), è in condizioni stabili. Nei giorni precedenti il 38enne ha incontrato decine di persone: è andato al lavoro, nel reparto amministrazione dell’Unilever di Casalpusterlengo, ha partecipato a due corse – una mezza maratona a Santa Margherita Ligure il 2 febbraio e una il 9 con la sua squadra a Sant’Angelo Lodigiano – ha giocato a calcetto, è stato ad almeno tre cene e incontri di lavoro.
Almeno altre 14 persone contagiate
Ancora non si sa come abbia preso il virus. Quel che però è già certo è che dal 38enne il virus si è diffuso in almeno altre 14 persone: la moglie, un’insegnante che è in maternità e solo per questo non ha avuto contatti con gli studenti, un suo amico con cui corre abitualmente, 5 tra medici
e sanitari e 3 pazienti dell’ospedale di Codogno, 3 anziani tra i 70 e gli 80 anni clienti di un bar gestito dal padre dell’amico corridore ed una quattordicesima persona di cui non si sa niente, se non che non è il medico di base che aveva visitato il 38enne. Sono tutti in condizioni “serie” dicono i medici.
Due medici contagiati nel Pavese
Tra i contagiati in Lombardia un uomo residente a Sesto, ricoverato da 5 giorni nel reparto di pneumologia dell’ospedale di Cremona. Due contagiati da coronavirus anche nel Pavese: si tratta di due medici di Pieve Porto Morone (Pavia), un comune della Bassa vicino alla provincia di Lodi. Da questa notte sono ricoverati al reparto di Malattie Infettive
del San Matteo. I due medici, marito e moglie, sono stati riscontrati positivi al primo controllo. Il marito opera come medico di base a Pieve Porto Morone (Pavia) e Chignolo Po (Pavia). La moglie è una pediatra che lavora nella zona di Codogno (Lodi).
Il fronte del Veneto
Ma c’è un altro fronte. Quello del Veneto. Due anziani di Vo’ Euganeo di 78 e 67 anni sono stati i primi a risultare positivi ai test e sono stati ricoverati all’ospedale di Padova. Il 78enne, però, non ce l’ha fatta ed è morto nella tarda seratadi ieri. Non è ancora chiaro come siano stati contagiati. Secondo il governatore del Veneto Luca Zaia nessuno dei due era andato di recente in Cina né avevano avuto contatti – per quello che si sa ad oggi – con persone tornate dalla Cina. In Veneto sono arrivati a sette i casi di persone risultate positive ai test sul Coronavirus. Lo ha detto a Marghera, il governatore del Veneto Luca Zaia. «I sette casi – ha aggiunto – sono tutti di Vo’ Euganeo tra cui due familiari del deceduto». Sarebbero secondo quanto si è appreso, la moglie la figlia dell’uomo.