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Coronavirus, concerto di Andrea Bocelli nel Duomo di Milano deserto: “Una preghiara con milioni di voci”

Apr 13, 2020

Un abbraccio collettivo a tutte le grandi capitali del mondo in lockdown per il Coronavirus quello che arriva dal Duomo di Milano attraverso il canto di Andrea Bocelli. Il concerto del tenore, ascoltato sul finale da 2,7 milioni di spettatori in diretta su Youtube, si è concluso sulle note di Amazing Grace, l’unico brano cantato all’esterno, con alle spalle la solitaria e maestosa cattedrale.

Il messaggio di speranza delle parole della canzone (“Attraverso molti pericoli, insidie e fatiche sono passato/ La Grazia mi ha condotto in salvo fino a qui/e la Grazia mi condurrà a casa”) è accompagnato dalle immagini delle strade deserte di Parigi, Londra e New York, alcune delle capitali più colpite dal covid19.

“Credo nella forza di pregare insieme e credo nella Pasqua cristiana, simbolo di una rinascita di cui tutti, credenti e non, abbiamo ora bisogno. La generosa, coraggiosa, propositiva Milano e l’Italia tutta saranno di nuovo, prestissimo, un modello vincente, motore di un Rinascimento che tutti auspichiamo”, ha detto – in un messaggio tradotto anche in inglese – l’artista.

La performance, promossa dalla città di Milano e dalla Veneranda Fabbrica del Duomo, è stata prodotta e curata da Sugar Music e Universal Music. Cinque i brani in scaletta: Panis Angelicus (César Franck) Ave Maria (Johann Sebastian Bach), Sancta Maria (Pietro Mascagni), Domine Deus (Gioacchino Rossini) e Amazing grace (John Newton).

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“Custodirò l’emozione di questa esperienza inedita e profonda, di questa Santa Pasqua che l’emergenza ha reso dolente, ma al contempo ancora più feconda, tra le memorie in assoluto più care”. Queste le parole del cantante al termine del concerto.

“Quella sensazione d’essere contemporaneamente solo, come lo siamo tutti, al cospetto dell’Altissimo – ha detto Bocelli -, eppure di esprimere la voce della preghiera di milioni di voci, mi ha profondamente colpito e commosso. L’amore è un dono. Farlo fluire è scopo primario della stessa vita. E con la vita, ancora una volta, mi trovo in debito. La mia gratitudine va a chi ha concepito questa opportunità, il Comune di Milano e il Duomo, ed a tutti coloro che hanno accolto l’invito e si sono uniti in un abbraccio planetario, raccogliendo quella benedizione del Cielo che ci restituisce coraggio, fiducia, ottimismo, nella certezza della fede”.

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