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Max Pezzali e gli 883. Hanno ucciso l'Uomo Ragno da oggi in edicola il primo cd

Set 14, 2016

mercoledì 14 settembre 2016 12:24

ROMA – Prende finalmente il via oggi la nuova e imperdibile iniziativa del Corriere dello Sport- Stadio. In collaborazione con la casa discografica Warner Music, vi attende in tutte le edicole la prima uscita della discografia completa degli 883, la pop band italiana icona degli anni ’90, e della raccolta della carriera solista di Max Pezzali, fondatore del gruppo e artista tra i più amati in Italia. Da “Hanno ucciso l’Uomo Ragno” a “Il mondo insieme a te”, passando per “La dura legge del gol” e “Max 20”, Pezzali è riuscito a segnare un’intera generazione con i suoi testi semplici e diretti, rivolti al pubblico giovanile, di cui è stato, attraverso le sue canzoni, una sorta di portabandiera.

UN GRANDE SUCCESSO – Pezzali alla voce, Mauro Repetto al sintetizzatore: sono loro gli unici due artefici de “Hanno ucciso l’Uomo Ragno”, primo album studio pubblicato dagli 883 nel febbraio 1992. Il disco, da oggi in edicola al prezzo di 9,99 euro più il costo del quotidiano, rappresenta il manifesto degli 883: utilizzando liriche non impegnative e parole prese dallo slang giovanile, la band narra la quotidianità dell’universo dei giovani e della società che li circonda. Il sintetizzatore di Repetto produce musica pop tendente alla dance vera e propria : le canzoni degli 883 non solo si ascoltano, si ballano, l’atmosfera di questi dischi è quella della giovialità e del divertimento. L’album ottiene da subito un successo clamoroso, arrivando fino alla primissima posizione nella classifica italiana, con più di 600mila copie vendute. Pezzo più famoso dell’album è il singolo omonimo, hit estiva di quell’anno. L’Uomo Ragno della canzone, il personaggio della Marvel, viene qui identificato come il simbolo della purezza e della spensieratezza dei giovani che si trovano a dover affrontare i problemi della vita. Dal cd vengono estratti altri cinque singoli. In “Non me la menare” e “6/1/sfigato” la band ripropone le sonorità rap che avevano contraddistinto i loro esordi, “S’inkazza (Questa casa non è un albergo)” tratta il tema del rapporto conflittuale genitori-figli, due amici progettano una fuga in “Con un deca” e il piacere della compagnia e dell’amicizia viene esaltato in “Jolly Blue”

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