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Commissione banche, Padoan: “Non ho autorizzato i ministri a occuparsi di Etruria”

Dic 18, 2017

MILANO – “Il volume dei crediti deteriorati ha continuato ad aumentare fino a raggiungere il picco tra il 2015 e il 2016 e, invece, ora si sta osservando un’inversione di tendenza a velocità sostenuta. La strategia per smaltire i non performing loans (i crediti deteriorati, ndr) sta funzionando”.

E’ quanto ha sostenuto alla Commissione d’inchiesta sulle crisi bancarie il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, nella quale ha ripercorso lungamente la parabola del credito in Italia negli anni della crisi e le misure adottate dal governo per – tra le altre cose – cercare di disciplinare le crisi degli istituti, agevolare il recupero dei crediti e puntellare le banche popolari. Anni nei quali, ha ricordato il ministro, “la lunga recessione ha pesato sul sistema”. Padoan si è poi soffermato sullo spiegare le ragioni che hanno portato il governo – via Bankitalia – a mettere in risoluzione le quattro banche (CariFerrara, Chieti, Etruria e Banca Marche) con uno schema di intervento che escludesse il Fondo interbancario di tutela dei depositi, che non sarebbe stata un’opzione percorribile per Commissione europea e Bce. Parimenti ha ripercorso le note vicende di Mps e delle banche venete.

Parlando delle crisi ha ricordato che le autorità di vigilanza bancaria si sono trovate ad “affrontare una fase di transizione che ha spostato a livello europeo le competenze. Malgrado la difficoltà c’è stata una sostanziale capacita di gestione del sistema. Al netto delle modifiche delle regole”, ha ammesso Padoan, “non si possono escludere casi in cui responsabilità importanti a livello di singoli istituti” sono possibili.

La sua audizione avvia una settimana cruciale dei lavori della Commissione, che culmineranno con l’audizione dell’ex ad di Unicredit, Federico Ghizzoni. Dal manager si attendono chiarimenti sulla presunta pressione dell’allora ministra Maria Elena Boschi perché l’istituto milanese si facesse carico della situazione difficile di Banca Etruria. Pressioni sempre smentite dalla diretta interessata, ma tornate al centro della polemica dopo che il capo della Consob, Giuseppe Vegas, ha confermato l’esistenza di “uno, forse due” incontri con Boschi sul caso della banca toscana. Anch’egli ha in ogni caso smentito “pressioni”. Tra gli altri nomi di spicco, nell’agenda dei lavori c’è quello del governatore confermato Ignazio Visco.

E proprio sul caso della banca toscana il ministro Padoan ha ricostruito che “le discussioni a livello di governo sulle questioni relative a banche in situazioni di difficoltà avvenivano in modo molto continuo tra presidente del Consiglio e me, poi ci sono state altre rare occasioni in cui queste cose venivano discusse in gruppi più ampi di governo ma essenzialmente la discussione sui casi bancari è stata tra il presidente del Consiglio e il sottoscritto”.

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