• 21 Settembre 2024 23:40

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Come fare un burnout con la propria moto

Lug 11, 2024

Un burnout, conosciuto anche come “sgommata” o “smokey burnout,” è una manovra spettacolare in cui il pilota blocca la ruota anteriore della moto mentre accelera, facendo girare velocemente quella posteriore sul posto, creando fumo e lasciando tracce di gomma sull’asfalto. Sebbene sia una dimostrazione impressionante di abilità e controllo del veicolo, è fondamentale ricordare che questa pratica può essere pericolosa sia per il pilota che per chi si trova nei dintorni, oltre a causare un’usura significativa degli pneumatici e altri componenti meccanici.

Forniremo una panoramica dettagliata delle tecniche necessarie per eseguire un burnout in modo sicuro e controllato. Si tratta di una manovra, tuttavia, che dovrebbe essere eseguita solo in aree controllate e sicure, come piste private o aree designate per stunt, lontano da traffico e pedoni. Infatti, non è legale eseguire un burnout, in quanto rientra nella violazione di guida pericolosa.

Preparazione al burnout

La preparazione è una fase cruciale per eseguire un burnout in sicurezza e con successo. Servono, infatti, delle precise attrezzature e abilità per riuscirsi. Innanzitutto, è necessario avere una moto adatta. Le sportive e le cruiser, con un buon equilibrio e una potenza sufficiente, sono spesso le migliori candidate. Gli aspetti da considerare sono:

potenza del motore: una moto potente può facilitare l’esecuzione del burnout. Le moto con almeno 600cc sono generalmente più adatte;
pneumatici posteriori larghi e con una buona trazione possono migliorare il controllo durante il burnout.

Lo step successivo è assicurarsi che l’abbigliamento sia adeguato. Indossare il giusto equipaggiamento protettivo è essenziale per ridurre il rischio di infortuni, in particolare:

un casco integrale offre la massima protezione per la testa e il viso;
giacca e pantaloni da moto, preferibilmente in pelle o con protezioni integrate per spalle, gomiti, ginocchia e schiena;
guanti resistenti e stivali rinforzati offrono una protezione aggiuntiva per mani e piedi.

Gli pneumatici devono rispettare delle precise caratteristiche, tra cui:

essere in buone condizioni per evitare esplosioni improvvise. Tuttavia, è importante essere consapevoli che il burnout causerà un’usura accelerata della gomma posteriore;
avere una pressione leggermente inferiore rispetto al normale può aumentare la superficie di contatto e migliorare la trazione.

Come già anticipato, inoltre, è preferibile scegliere piste private o aree designate per lo stunt, poiché sono appositamente attrezzate in caso di inconvenienti, preferibilmente in spazi aperti per far disperdere il fumo che si viene a creare sgommando. Da evitare assolutamente strade pubbliche e piene di traffico.

Tecniche di esecuzione

Una volta che la preparazione è completa, è il momento di concentrarsi sulle tecniche di esecuzione. Si comincerà a comprendere come sia fondamentale già il posizionamento della moto. Infatti, per una corretta esecuzione, seguire i passi elencati:

posizionamento della moto e del pilota: assicurarsi che la superficie su cui verrà eseguito il burnout sia liscia, priva di detriti e stabile. Evitare superfici scivolose o inclinate. Stare in piedi con la moto tra le gambe, con i piedi saldamente a terra per mantenere l’equilibrio;
mantenere il manubrio dritto per assicurarsi che la moto non si inclini lateralmente durante la manovra;
tenere premuto il freno anteriore con decisione per impedire al veicolo di avanzare;
mantenere il peso del motociclista centrato, leggermente inclinato in avanti, per bilanciare la forza della rotazione della ruota posteriore;
inserire la prima marcia. In alcuni casi, una seconda marcia può essere utilizzata per un maggiore controllo, specialmente su veicoli molto potenti;
ruotare l’acceleratore per aumentare gradualmente il regime del motore, mantenendo il freno anteriore saldamente premuto;
rilasciare la frizione lentamente fino a sentire che la ruota posteriore inizia a spingere contro il freno anteriore;
mantenere l’acceleratore in una posizione che permetta alla ruota posteriore di girare rapidamente ma in modo controllato. Troppa accelerazione può far perdere aderenza;
se la ruota posteriore inizia a perdere aderenza e scivolare troppo, ridurre leggermente l’acceleratore per riprendere il controllo;
mantenere una velocità di rotazione costante, evitando fluttuazioni eccessive.

A questo punto, il burnout è cominciato. Per fermarsi, basta decelerare un po’ alla volta continuando a mantenere premuto il freno anteriore.

I pericoli del burnout e i danni che ne potrebbero conseguire

Fare un burnout comporta diversi pericoli per il pilota, per la moto e per gli spettatori. Eseguire questa manovra senza la giusta preparazione e attenzione può avere conseguenze gravi. Infatti, una sua esecuzione non ottimale può facilmente portare alla perdita di controllo della moto, causando cadute e infortuni. La ruota posteriore può generare calore intenso e frammenti di mescola possono essere proiettati in giro, causando bruciature.

Il fumo generato può essere tossico se inalato e ridurre la visibilità, aumentando il rischio di incidenti. La tensione necessaria per mantenere la posizione e controllare la moto può portare a stiramenti muscolari o affaticamento. In tutto ciò, anche lo spettatore può essere in pericolo. Infatti, i pezzi di gomma lanciati dalla ruota posteriore possono colpire gli spettatori, causando lesioni. Se la moto scivola o si sposta inaspettatamente, può investire le persone vicine. Il fumo può ridurre la visibilità e causare problemi respiratori a chi si trova nei dintorni.

Per quanto riguarda lo stress sui componenti meccanici della moto, eseguire un burnout non è salutare per le gomme, i freni, la frizione e il motore stesso. La ruota posteriore, infatti, si consuma eccessivamente e potrebbe comportare addirittura l’esplosione della stessa. La frizione, a sua volta, può surriscaldarsi, così come anche il freno anteriore che deve controbilanciare la potenza erogata dal retrotreno. Il motore, poi, lavora ad elevato regime di rotazione durante tutta la manovra, il che porta a surriscaldamento e ridotta vita utile.

La tensione creata durante un burnout può sollecitare il telaio e le sospensioni, portando a possibili deformazioni o danni. In sintesi, si tratta di una manovra che manda in estasi gli appassionati, ma va eseguita con le dovute precauzioni e preparazione da parte del motociclista.

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