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Cingolani spiega i tre cardini della transizione ecologica

Ott 11, 2021

AGI – Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha illustrato la strategia per attuare il programma di tutela ambientale del pianeta, strutturata in tre punti: riduzione attiva degli agenti inquinanti; azione indiretta, attraverso il potenziamento della circolarità; riduzione della Co2 passiva.

“Il programma si regge su tre gambe – ha detto il ministro -. La prima è la riduzione attiva che vuol dire fare fuori petrolio, carburanti fossili e affini, sostituendoli con elettricità prodotta da centrali rinnovabili, solare, eolico, un po’ di geotermico e idroelettrico”. 

La seconda linea d’azione, “quella indiretta”, ha aggiunto Cingolani, “si persegue attraverso il potenziamento della circolarità”. L’intero programma sulla circolarità “vale circa 20 miliardi di euro e adesso è uscito un bando da quasi due miliardi per gli impianti circolari”, ha annunciato il ministro.

 “Vuol dire differenziare i rifiuti – ha sottolineato – arrivando almeno all’80 per cento della raccolta differenziata, una sfida nella sfida che vale per tutte le famiglie. Gli impianti devono migliorare la differenziazione. Dovremo arrivare in principio al 65 per cento del rifiuto completamente riciclato, mentre il 25 per cento sarà valorizzato producendo energia, e massimo il 10 per cento deve andare in discarica. La circolarità è un fatto di civiltà, di supporto ambientale e di decarbonizzazione”. 

Il ministro Cingolani ha poi annunciato, a proposito del terzo asse – quello della ‘riduzione di Co2 passiva’ – che “sulla rinaturazione saranno investiti 18 miliardi nei prossimi cinque anni per un programma di recupero dei mari vicino alle coste, un programma di recupero del rischio idrogeologico, un programma di agro-fotovoltaico per rendere le grandi aziende agricole autonome energeticamente, facendo recuperare energie dalle biomasse scartate anche dalla deiezione animale, in modo che l’energia sia prodotta in serie, un grande piano per i bacini fluviali”.

Per questo sarà attuato un “piano di rinaturazione del bacino del Po”.

Sono inoltre previsti interventi per la creazione di “grandi invasi che cattureranno la pioggia per l’agricoltura”, ha ancora spiegato Cingolani, e per gli acquedotti, in considerazione del fatto che “24 mila chilometro di condutture nel nostro paese perdono il 42 per cento dell’acqua in alcuni punti”.

Tra gli altri progetti finanziabili attraverso il Pnrr, Cingolani ha elencato “la digitalizzazione dei parchi naturali, le piccole isole verdi che devono diventare completamente autonome, e sulla biodiversità”. 

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