AGI – Sono otto gli atleti italiani che nella stessa edizione dell’Olimpiade estiva sono stati prima portabandiera alla cerimonia d’apertura e poi campioni olimpici.
Alberto Braglia – Il primo è stato il ginnasta Alberto Braglia in occasione dei Giochi della quinta Olimpiade di Stoccolma nel 1912. Dopo aver sfilato con il tricolore si è laureato campione sia nel concorso individuale che nel concorso a squadre.
Nedo Nadi – Otto anni dopo ad Anversa la leggenda della scherma, Nedo Nadi porto’ prima la bandiera italiana e successivamente conquisto’ ben cinque ori (fioretto individuale, fioretto a squadre, sciabola individuale, sciabola a squadre e spada a squadre).
Ugo Frigerio – Nel 1924 a Parigi il marciatore Ugo Frigerio fu oro nella 10 chilometri bissando cosi’ il titolo vinto quattro anni prima in Belgio.
Giulio Gaudini – A Berlino nel 1936, nei Giochi aperti da Adolf Hitler dal palco del monumentale Olympiastadion, Giulio Gaudini fu portabandiera e poi campione olimpico nel fioretto sia individuale che a squadre.
Edoardo Mangiarotti – Nel 1956 a Melbourne, il leggendario Edoardo Mangiarotti conquisto’ l’oro a livello di squadra nel fioretto e nella spada. Quattro anni piu’ tardi ai Giochi di Roma ’60, Mangiarotti dopo aver sfilato con il tricolore il 25 agosto allo stadio Olimpico, il 9 settembre contribui’ alla vittoria del titolo olimpico della squadra azzurra nella spada.
Klaus Dibiasi – Nel 1976 alle Olimpiadi di Montreal, Klaus Dibiasi, l”angelo biondo’ dei tuffi apri’ la sfilata della delegazione italiana e nei giorni successivi vinse davanti all’astro nascente Greg Louganis il terzo oro olimpico consecutivo dalla piattaforma. Per assistere al successivo alfiere-vincitore dell’oro nella stessa edizione si sono attesi 20 anni.
Giovanna Trillini – Ad Atlanta ’96, Giovanna Trillini, reduce dall’oro di Barcellona ’92 nel fioretto, nell’edizione del Centenario dei primi Giochi moderni contribui’ a vincere il titolo a squadre sempre nel fioretto.
Valentina Vezzali – A Londra nel 2012, Valentina Vezzali è stata prima alfiere e successivamente oro a squadre nel fioretto assieme ad Arianna Errigo oggi nominata dal Coni, insieme a Gianmarco Tamberi, portabandiera dei Giochi di Parigi 2024.
Diversi i portabandiera che nella stessa edizione hanno vinto una medaglia ma non d’oro, da Frigerio seconda volta alfiere a Los Angeles ’32 a Sara Simeoni a Los Angeles ’84, da Giuseppe Abbagnale a Barcellona ’92 a Jury Chechi ad Atene 2004, e ultimo Elia Viviani a Tokyo nel 2021. Nelle quattro edizioni precedenti, Atene 1896, Parigi 1900 e Saint Louis 1904, non era prevista la sfilata delle delegazioni. Gli annuari riportano anche il nome del ginnasta Pietro Bragaglia, alfiere designato il 13 luglio del 1908 in occasione dei Giochi di Londra ma in quell’edizione il ginnasta ferrarese non gareggio’.
Seguirono il primo alfiere della scherma, Nadi, il primo dell’atletica leggera, Frigerio a Parigi ’24 e Carlo Galimberti, primo e unico portabandiera proveniente dal sollevamento pesi ad Amsterdam ’28. Dopo una pausa di 12 anni dall’ultima edizione (Berlino ’36) a causa della Seconda Guerra mondiale, alle Olimpiadi di Londra 1948 la delegazione italiana alla cerimonia d’apertura era preceduta dall’alfiere Giovanni Rocca (atletica leggera) nella storia edizione dell’oro nel disco di Adolfo Consolini. La prima donna alfiere ai Giochi estivi, qualche mese dopo Fides Romanin alfiere ai Giochi invernali di Oslo (14 febbraio ’52), fu la 15enne ginnasta forlivese Miranda Cicognani il 19 luglio a Helsinki.
Con un oro, due argenti e un bronzo nel medagliere personale, per i Giochi di Citta’ del Messico ’68 la scelta del portabandiera cadde sul cavaliere Raimondo D’Inzeo. Ormai a fine carriera, ma forte dell’oro a cinque cerchi a Tokyo ’64 nella 50 km di marcia, alle Olimpiadi di Monaco ’72 alfiere fu Abdon Pamich. Seconda donna italiana alfiere, Sara Simeoni a Los Angeles ’84 in virtu’ dell’oro olimpico di Mosca ’80, l’edizione del boicottaggio del blocco occidentale. ‘Alfiere alla carriera’ a Seul ’88 è stato Pietro Mennea come Giuseppe Abbagnale a Barcellona ’92 forte degli ori nel canottaggio nelle due precedenti edizioni. Nel 2000 per l’edizione di Sydney tocco’ alla pallacanestro con la nomina di Carlton Myers per la prima volta (e finora unica) di un alfiere proveniente da uno sport di squadra.
Negli anni successivi la prima per la canoa con Antonio Rossi a Pechino 2008 e per il nuoto con la ‘Divina’ Federica Pellegrini a Rio de Janeiro 2016. Il 20 maggio del 2021 la storica decisione della giunta Malago’, ovvero la nomina del doppio portabandiera – come da indicazione del Comitato Olimpico Internazionale – con la designazione della tiratrice a volo Jessica Rossi e del ciclista Elia Viviani per l’apertura dei Giochi posticipati causa coronavirus di Tokyo. In passato nessun atleta del tiro a volo o del ciclismo era stato alfiere.
Jessica e Rossi, come tutti i partecipanti ai Giochi, sfilarono con la mascherina anti-contagio. Viviani, oro a Rio 2016 nell’Omnium, nella capitale giapponese ha conquistato il bronzo nella stessa specialita’. Oggi la seconda scelta del doppio alfiere con due atleti simbolo dello sport italiano: ‘mamma-Errigo’ e ‘Gimbo’ Tamberi la massima espressione del salto in alto nel mondo del salto in alto.
AGI – Sono otto gli atleti italiani che nella stessa edizione dell’Olimpiade estiva sono stati prima portabandiera alla cerimonia d’apertura e poi campioni olimpici.
Alberto Braglia – Il primo è stato il ginnasta Alberto Braglia in occasione dei Giochi della quinta Olimpiade di Stoccolma nel 1912. Dopo aver sfilato con il tricolore si è laureato campione sia nel concorso individuale che nel concorso a squadre.
Nedo Nadi – Otto anni dopo ad Anversa la leggenda della scherma, Nedo Nadi porto’ prima la bandiera italiana e successivamente conquisto’ ben cinque ori (fioretto individuale, fioretto a squadre, sciabola individuale, sciabola a squadre e spada a squadre).
Ugo Frigerio – Nel 1924 a Parigi il marciatore Ugo Frigerio fu oro nella 10 chilometri bissando cosi’ il titolo vinto quattro anni prima in Belgio.
Giulio Gaudini – A Berlino nel 1936, nei Giochi aperti da Adolf Hitler dal palco del monumentale Olympiastadion, Giulio Gaudini fu portabandiera e poi campione olimpico nel fioretto sia individuale che a squadre.
Edoardo Mangiarotti – Nel 1956 a Melbourne, il leggendario Edoardo Mangiarotti conquisto’ l’oro a livello di squadra nel fioretto e nella spada. Quattro anni piu’ tardi ai Giochi di Roma ’60, Mangiarotti dopo aver sfilato con il tricolore il 25 agosto allo stadio Olimpico, il 9 settembre contribui’ alla vittoria del titolo olimpico della squadra azzurra nella spada.
Klaus Dibiasi – Nel 1976 alle Olimpiadi di Montreal, Klaus Dibiasi, l”angelo biondo’ dei tuffi apri’ la sfilata della delegazione italiana e nei giorni successivi vinse davanti all’astro nascente Greg Louganis il terzo oro olimpico consecutivo dalla piattaforma. Per assistere al successivo alfiere-vincitore dell’oro nella stessa edizione si sono attesi 20 anni.
Giovanna Trillini – Ad Atlanta ’96, Giovanna Trillini, reduce dall’oro di Barcellona ’92 nel fioretto, nell’edizione del Centenario dei primi Giochi moderni contribui’ a vincere il titolo a squadre sempre nel fioretto.
Valentina Vezzali – A Londra nel 2012, Valentina Vezzali è stata prima alfiere e successivamente oro a squadre nel fioretto assieme ad Arianna Errigo oggi nominata dal Coni, insieme a Gianmarco Tamberi, portabandiera dei Giochi di Parigi 2024.
Diversi i portabandiera che nella stessa edizione hanno vinto una medaglia ma non d’oro, da Frigerio seconda volta alfiere a Los Angeles ’32 a Sara Simeoni a Los Angeles ’84, da Giuseppe Abbagnale a Barcellona ’92 a Jury Chechi ad Atene 2004, e ultimo Elia Viviani a Tokyo nel 2021. Nelle quattro edizioni precedenti, Atene 1896, Parigi 1900 e Saint Louis 1904, non era prevista la sfilata delle delegazioni. Gli annuari riportano anche il nome del ginnasta Pietro Bragaglia, alfiere designato il 13 luglio del 1908 in occasione dei Giochi di Londra ma in quell’edizione il ginnasta ferrarese non gareggio’.
Seguirono il primo alfiere della scherma, Nadi, il primo dell’atletica leggera, Frigerio a Parigi ’24 e Carlo Galimberti, primo e unico portabandiera proveniente dal sollevamento pesi ad Amsterdam ’28. Dopo una pausa di 12 anni dall’ultima edizione (Berlino ’36) a causa della Seconda Guerra mondiale, alle Olimpiadi di Londra 1948 la delegazione italiana alla cerimonia d’apertura era preceduta dall’alfiere Giovanni Rocca (atletica leggera) nella storia edizione dell’oro nel disco di Adolfo Consolini. La prima donna alfiere ai Giochi estivi, qualche mese dopo Fides Romanin alfiere ai Giochi invernali di Oslo (14 febbraio ’52), fu la 15enne ginnasta forlivese Miranda Cicognani il 19 luglio a Helsinki.
Con un oro, due argenti e un bronzo nel medagliere personale, per i Giochi di Citta’ del Messico ’68 la scelta del portabandiera cadde sul cavaliere Raimondo D’Inzeo. Ormai a fine carriera, ma forte dell’oro a cinque cerchi a Tokyo ’64 nella 50 km di marcia, alle Olimpiadi di Monaco ’72 alfiere fu Abdon Pamich. Seconda donna italiana alfiere, Sara Simeoni a Los Angeles ’84 in virtu’ dell’oro olimpico di Mosca ’80, l’edizione del boicottaggio del blocco occidentale. ‘Alfiere alla carriera’ a Seul ’88 è stato Pietro Mennea come Giuseppe Abbagnale a Barcellona ’92 forte degli ori nel canottaggio nelle due precedenti edizioni. Nel 2000 per l’edizione di Sydney tocco’ alla pallacanestro con la nomina di Carlton Myers per la prima volta (e finora unica) di un alfiere proveniente da uno sport di squadra.
Negli anni successivi la prima per la canoa con Antonio Rossi a Pechino 2008 e per il nuoto con la ‘Divina’ Federica Pellegrini a Rio de Janeiro 2016. Il 20 maggio del 2021 la storica decisione della giunta Malago’, ovvero la nomina del doppio portabandiera – come da indicazione del Comitato Olimpico Internazionale – con la designazione della tiratrice a volo Jessica Rossi e del ciclista Elia Viviani per l’apertura dei Giochi posticipati causa coronavirus di Tokyo. In passato nessun atleta del tiro a volo o del ciclismo era stato alfiere.
Jessica e Rossi, come tutti i partecipanti ai Giochi, sfilarono con la mascherina anti-contagio. Viviani, oro a Rio 2016 nell’Omnium, nella capitale giapponese ha conquistato il bronzo nella stessa specialita’. Oggi la seconda scelta del doppio alfiere con due atleti simbolo dello sport italiano: ‘mamma-Errigo’ e ‘Gimbo’ Tamberi la massima espressione del salto in alto nel mondo del salto in alto.