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Censura all’Ice: Onida rompe con il presidente Ferro, si dimette il comitato editoriale

Lug 19, 2019

commercio estero

Il presidente dell’istituto avrebbe bocciato la sintesi della relazione perchè «inficiata da un’apologia della Commissione europea». Il comitato: decisione spiacevole e irrituale, dobbiamo poter operare in autonomia

di Al.Tr.

19 luglio 2019


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Fabrizio Onida, ex presidente Ice, ha lasciato la guida del comitato editoriale

2′ di lettura

Tutto era pronto per la presentazione del rapporto annuale dell’Ice su “L’Italia nell’economia internazionale” a Napoli, il prossimo 23 luglio, alla presenza, tra gli altri, del ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. Era pronta anche la sintesi del rapporto – che analizza le tendenze commerciali e il ruolo dell’Unione europea, con approfondimenti sulla posizione dell’economia italiana – ma all’ultimo momento l’executive summary è stato bocciato dal presidente Ice, Carlo Maria Ferro, nominato in quota Lega dall’attuale governo. Il motivo? Contenuti che sottolineavano il pessimismo sullo stato della nostra economia ed esaltavano l’operato della commissione europea con toni da «apologia».

GUARDA IL VIDEO: Presidente Ice: servizio qualificato per aiutare imprese italiane

Una decisione che ha acceso lo scontro con il comitato editoriale autore del rapporto: il primo a dimettersi contro quella che viene definita una vera e propria “censura” è stato il direttore Fabrizio Onida, accademico di fama e già presidente dell’Istituto per il commercio con l’estero, e dopo di lui l’intero comitato, formato da esperti di numerose università, dalla Luiss, al Politecnico di Milano, alla Ca’ Foscari.

Analisi «inficiata da un’apologia della Commissione Ue»

La decisione del presidente Ferro, scrivono i membri del comitato, è stata comunicata con una mail nella quale «si sostiene, tra l’altro, che il testo preparato per la sintesi avrebbe elementi di pessimismo e di critica e sarebbe inficiato da una “apologia della Commissione Europea”».

«Onida: decisione irrituale e offensiva»

Per questi motivi, spiega ancora la lettera, Onida la lasciato la direzione del comitato con una nota in cui la decisione di Ferro viene definita «non solo spiacevolmente irrituale, ma soprattutto ingiustamente squalificante del lavoro di squadra che abbiamo sempre cercato di garantire, nonché gravemente offensiva della serietà professionale degli autori e della mia stessa dignità scientifica e onorabilità di Presidente del comitato editoriale».

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