• 2 Maggio 2024 1:48

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Capotreno aggredito col machete a Milano, ridotta in appello la pena per i tre latinos

Gen 11, 2017

Sono state ridotte le pene ai tre giovani di origine salvadoregna, appartenenti alla gang MS13, imputati nel processo d’appello per il tentato omicidio, l’11 giugno 2015 a colpi di machete, del capotreno Carlo Di Napoli, aggredito nella stazione di Villapizzone, a Milano. “Ce lo aspettavamo – è stato il suo commento dopo la lettura della sentenza – non è una botta diretta in faccia, ma un colpo che riusciamo a incassare”.

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I giudici della terza sezione penale della Corte d’Appello (presidente Fabio Tucci) hanno escluso l’aggravante dei futili motivi per José Rosa Martinez, Jackson Lopez Trivino e Andres Lopez Barraza, che sono stati condannati, rispettivamente, a 12 anni, a 14 anni e a 10 anni di reclusione. Il primo è il ragazzo che lo scorso 11 giugno colpì con un machete il capotreno, che ha rischiato per questo di perdere un braccio. Più severa, come anche in primo grado, la pena per Trivino detto ‘Peligro’, che pur non avendo sferrato il colpo di machete, ebbe un ruolo attivo nell’aggressione non ammettendo la propria responsabilità.

Nel processo di primo grado, celebrato con rito abbreviato l’8 febbraio scorso davanti al gup di Milano Alfonsa Ferraro, i tre erano stati condannati rispettivamente a 14 anni, a 16 anni e a 11 anni e 4 mesi. Confermata l’assoluzione, invece, per gli altri tre giovani imputati nel processo, Alexis Ernesto Garcia Rojas, Kevin Jeovanni Vasquez Majano e Henry Alexander Cortez Gonzales. I giudici hanno disposto anche una provvisionale di 20 mila euro nei confronti della società Trenord, parte civile.

L’aggressione è scattata a seguito di una discussione tra sei ragazzi, tutti appartenenti alla gang latina MS13, e due controllori (oltre a Di Napoli è stato coinvolto il ferroviere Riccardo Magagnin), che li avevano sorpresi a viaggiare senza biglietto sul treno. Nella sua requisitoria la scorsa udienza il sostituto pg Lucilla Tontodonati aveva sostenuto che l’attacco era nato “con un pretesto servito solo a scatenare

un’aggressione in grande stile e in cui i giovani hanno sfogato i loro istinti più brutali”. Ma in appello l’aggravante è stata esclusa.

Poco prima della camera di consiglio che ha preceduto la lettura del dispositivo, José Rosa Martinez e Andres Lopez Barraza, presenti in aula, si sono detti “dispiaciuti” per l’aggressione al capotreno e hanno detto di avere “compreso la sua sofferenza e quella della sua famiglia”.

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