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Cannabis day a Milano, interrogazione della Lega a Minniti: “Allora perché arrestare i pusher?”

Apr 20, 2017

“Che senso ha per gli operatori delle forze dell’ordine arrestare pusher che vendono erba nei parchi o davanti ai locali, o scoprire piantagioni di erba in un appartamento come accaduto oggi a Peschiera Borromeo, quando poi il Comune di Milano e il sindaco Sala legittimano l’Hempfest, un Cannabis day nel corso del quale avviene la distribuzione ai cittadini ‘con istigazione alla coltivazione’ di semi di cannabis?”.

La Lega Nord non molla sulla manifestazione organizzata nel quartiere Lambrate, che aveva dato il via a una raffica di polemiche da parte del centrodestra. Manifestazione il sindaco Giuseppe Sala non si è sentito di bloccare, ammettendo che sì, in gioventù, anche lui ha fumato una canna.

A Lambrate, tra muffin, piadine e lecca lecca alla cannibis e applicazioni industriali della canapa è andato in scena il festival per la Giornata internazionale dedicata alla coltivazione della pianta e agli usi anche terapeutici della sostanza. Tutto tra stand e seminari informativi.

I leghisti Marco Rondini e Paolo Grimoldi, hanno presentato “un’interrogazione al ministro dell’Interno, Marco Minniti, per chiedergli se, essendo a conoscenza della situazione, non intenda verificare se siano stati effettuati tutti i controlli necessari affinché tra le pieghe del programma della manifestazione non vi siano stati eventi o attività che abbiano propagandato e incentivato l’uso di cannabis in violazione delle norme di legge vigenti”.

L’iniziativa “all’apparenza innocua” – sostengono gli esponenti del Carroccio – “rappresenta un incentivo al consumo di cannabis, e suona come uno schiaffo alle comunità terapeutiche di recupero che hanno recentemente lanciato l’allarme di ritorno a scenari da anni ’80, per la facilità con cui oggi ci si può procurare una dose di eroina a pochi euro, al consumo della quale si arriva nel 90% dei casi dopo esser passati dall’uso di hashish o marijuana. E’ stato don Chino

Pezzoli (insieme a don Mazzi, nrd), attivo nel recupero dalla tossicodipendenza dagli anni ’80 – ricordano – a lanciare l’allarme in una recente conferenza stampa organizzata al bosco di Rogoredo, luogo simbolo dello spaccio milanese”. In quella occasione, don Mazzi aveva parlato di “ritorno agli anni Ottanta” per quanto riguarda il consumo di eroina a Milano.

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