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Borse in recupero, si ferma il calo del dollaro

Mar 28, 2017

MILANO – Ore 10:00. I mercati globali provano a rimbalzare dopo la debolezza delle ultime sedute, scatenata dalla messa in discussione del progetto economico e politico del presidente Usa, Donald Trump. L’arenarsi di fronte al Congresso del suo tentativo di riformare il sistema sanitario ha incrinato le certezze degli operatori sulla capacità del tycoon di mettere in atto le promesse elettorali di tagli al fisco, deregolamentazione finanziaria e investimenti per accelerare la crescita. Oggi, però, il dollaro ha trovato un punto d’appoggio, le azioni asiatiche hanno chiuso in rialzo e i listini del Vecchio continente sono positivi. Milano segna infatti un guadagno dello 0,45%, con il comparto bancario bene intonato. In rialzo anche gli altri: Parigi sale dello 0,2%, Londra dello 0,3% e Francoforte aggiunge lo 0,55%.

Lo spread tra il Btp decennale e l’analogo Bund tedesco apre stabile a 180 punti, con un rendimento di 2,21%, nella giornata in cui il Tesoro mette in asta 2-2,5 miliardi di Ctz. Lo spread spagnolo è una sessantina di punti sotto quello italiano. La scrollata dal pessimismo delle ultime giornate mette un freno anche al rialzo dell’euro che passa di mano in area 1,086 dollari, dopo essere salito al top da 4 mesi sopra quota 1,09. La divisa unica è stabile contro la sterlina a 0,86 alla vigilia dell’avvio ufficiale del percorso verso Brexit: domani la premier britannica Theresa May richiederà di applicare l’articolo 50 per l’uscita dall’Unione. L’Italia intanto incassa i dati Istat sull’industria, con fatturato e ordini in netto calo a gennaio.

Come accennato, in mattinata la Borsa di Tokyo ha terminato gli scambi in rialzo, recuperando le perdite degli ultimi giorni con l’indice ai minimi da un mese e mezzo. Il ritardo nell’applicazione delle direttive di Trump viene colto da alcuni osservatori addirittura con sollievo: dà più tempo alle economie – asiatiche in particolare – di adattarsi al nuovo modello di commercio protezionistico pensato dalla Casa Bianca. Il Nikkei ha segnato un rialzo dell’1,14% a quota 19.202,87, con un guadagno di 217 punti. Lo yen – pur attenuando la fase di apprezzamento – è rimasto sui massimi in quattro mesi sul dollaro, a quota 110,60, e a un valore di 120,20 al cambio con l’euro. Ieri sera Wall Street ha chiuso contrastata con il Dow Jones in calo per l’ottavo giorno (-0,22%), come non accadeva dall’estate 2011. Lo S&P500 ha perso invece lo 0,1% e il Nasdaq è salito dello 0,2%. Oggi dagli Usa si attendono l’indice Case-Shiller sul mercato immobiliare, la fiducia dei consumatori e l’indice della Fed di Richmond.

Il prezzo del petrolio torna in rialzo, approfittando dell’indebolimento del biglietto verde dei giorni scorsi. I mercati restano comunque preoccupati per l’aumento della produzione Usa. Sui mercati asiatici i future sul Light crude Wti avanzano di 27 cent a 48 dollari e quelli sul Brent salgono di 26 cent a 51,01 dollari al barile. L’oro perde qualche piccola posizione rispetto a ieri, ma resta sui massimi da un mese. Il metallo prezioso vale stamani 1.253,93 dollari l’oncia segnando un ribasso dello 0,4% rispetto alla chiusura di ieri di 1.254,8 dollari, la più alta dalla fine di febbraio.

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