MILANO – Ore 9.50. Aperture a segno più su tutte le Borse europee. Piazza Affari segna +0,4%, Londra guadagna lo 0,1%, Francoforte sale dello 0,25% e Parigi cresce dello +0.63%. A Piazza Affari osservate speciali Intesa Sanpaolo (segui in diretta) e Generali (segui in diretta) dopo che ieri Ca dè Sass ha tolto dal tavolo la possibilità di un’offerta di pubblico scambio sulla compagnia assicurativa. Il titolo della banca corre a Milano e registra un +1,74%, piatto invece il titolo del Leone. In mattinata l’istituto di credito ha puntualizzato con una nota che “possibili combinazioni industriali con Assicurazioni generali sono tuttora soltanto oggetto di un case study, nell’ambito delle molteplici valutazioni che il management della banca svolge regolarmente in tema di opzioni di crescita endogena ed esogena del gruppo”. Nel pomeriggio il board della banca si riunisce per esaminare i conti 2016. Stesso programma per Telecom, che oggi approverà i risultati dell’esercizio appena concluso. A Milano il titolo è in rialzo del 3,57%, forte anche dei dati migliori delle attese della controllata Tim Brasil.
Apertura stabile per lo spread fra Btp e Bund. Il differenziale segna 179 punti sullo stesso livello della chiusura di ieri. Il rendimento del decennale italiano è del 2,24%.
In discesa il cambio euro-dollaro, che si allontana da quota 1,08: la moneta del Vecchio continente scambia infatti a 1,075 biglietti verdi. Stabile invece il cambio euro-sterlina a quota 0,859.
Sul fronte degli appuntamenti macroeconomici dati in crescita seppure leggermente inferiori alle attese arrivano dall’indice Pmi servizi, salito il mese scorso a 52,4 punti da 52,3 punti di dicembre. Le stime erano per un rialzo a 52,5. L’indice composto, che monitora l’attività sia del settore dei servizi che manifatturiero, segna invece una flessione a 52,8 punti sempre a gennaio da 52,9 punti di dicembre contro attese per un incremento a 53 punti. Leggera revisione al rialzo per l’indice Pmi servizi tedesco, che nella lettura finale viene portato a 53,4 punti dai 53,2 della lettura preliminare, in calo però rispetto ai 54,3 punti di dicembre. L’indice Composite, che comprende la manifattura, sale a 54,8 punti rispetto ai 54,7 della lettura. In mattinata in arrivo i dati Istat sull’indice nazionale dei prezzi al consumo, che oggi ha diffuso anche l’aggiornamento dei beni che compongono il paniere . Nel pomeriggio occhi puntati sulle nuove statistiche sul tasso di disoccupazione Usa diffuse dal Dipartimento del Lavoro.
La Borsa di Tokyo ha terminato l’ultima seduta della settimana piatta, con gli investitori che attendono di conoscere maggiori dettagli della politiche delle nuova amministrazione di Washington, mentre lo yen forte continua a penalizzare l’export: l’indice Nikkei ha segnato una variazione dello 0,02% a quota 19.918,20. Sul fronte valutario lo yen è ancora vicino ai massimi in 2 mesi sul dollaro, a quota 113.
La Banca centrale cinese ha deciso una stretta della politica monetaria con un rialzo di un decimo di punto dei tassi a breve per la prima volta da quattro anni. Una misura inattesa che, però, conferma le intenzioni delle autorità cinesi di fronteggiare la bolla immobiliare e salvaguardare il tasso di cambio dello yuan. In una nota l’istituto centrale ha comunicato che i tassi a 7, 14 e 28 giorni aumenteranno di 0,10 punti al 2,35%, 2,5% e 2,65%. Si tratta del primo aumento dal 2013 per le prime due scadenze e dal 2015 per la terza.
Chiusura leggermente sotto la parità, ieri sera, per Wall Street. Il Dow Jones ha perso 6,03 Punti, lo 0,03%, a quota 19.884,91. L’S&P 500 è salito di 1,3 punti, lo 0,06%, a quota 2.280,85. Il Nasdaq ha ceduto 6,45 punti, lo 0,11%, a quota 5.636,2. Prezzi del petrolio in salita sulla scia della debolezza del dollaro e delle speculazioni sulla vicenda delle sanzioni americane contro l’Iran. Il Wti guadagna 36 centesimi e si attesta a 53,89 dollari al barile; il Brent sale a 56,87 dollari al barile (+31 cent). Il prezzo dell’oro continua la crescita: il metallo con consegna immediata sale a 1.225,39 dollari l’oncia. Il livelo più alto dallo scorso 17 novembre.