• 6 Maggio 2024 8:08

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Borse europee in lieve rialzo, Wall Street frena sul possibile slittamento dell’intesa Usa-Cina

Nov 6, 2019

MILANO – Ore 10:45. Continua a spirare il vento dell’ottimismo nelle sale operative sugli sviluppi nella guerra dei dazi tra Usa e Cina, anche se a questo punto gli operatori vogliono vedere passi concreti. In una specie di surplace ciclistico, Pechino si aspetta che Trump tolga qualche tariffa alle importazioni dei propri beni prima che il presidente Xi Jinping prenda un volo per Washington a siglare una qualche intesa.

In questo contesto, i future americani sono poco mossi mentre le Borse europee si muovono intorno alla parità. Milano gira in ribasso dello 0,1%, Londra scivola dello 0,2%, Francoforte dello 0,05% mentre Parigi aggiunge lo 0,02%.

Lo yuan cinese si è confermato forte, sotto la soglia di 7 per dollaro, mentre le azioni asiatiche hanno trattato miste in mattinata. Questa mattina, la Borsa di Tokyo è riuscita a consolidare i forti rialzi della vigilia: l’indice Nikkei, che ha toccato i suoi livelli più alti negli ultimi 13 mesi, è aumentato dello 0,22%, terminando a 23.303,82 punti, mentre l’indice generale Topix è rimasto quasi stabile (+0,02% a 1.694,45 punti).

A Piazza Affari è sempre attiva la stagione delle trimestrali, con nomi noti quali Poste ed Mps. Corre Unicredit che ieri sera ha venduto 4,1 miliardi di crediti difficili alla società veicolo Prisma e oggi ha bissato con una maxi-cartolarizzazione da 6,1 miliardi di mutui residenziali in sofferenza: portafoglio che verrà gestito da doValue. Apre in lieve rialzo a 135 punti base lo spread tra Btp e Bund tedesco, con il tasso del decennale italiano all’1,04% sul mercato secondario.

Andanento stabile per l’euro che passa di mano a 1,1073 dollari come ieri in chiusura di giornata. Sullo yen l’euro passa di mano a 120,70. Importanti dichiarazioni del ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz, al Ft: apre a uno schema condiviso per tutelare i conti correnti all’interno dell’unione bancaria europea, dopo anni di ostilità della Germania che hanno bloccato il completamento dell’unione bancaria stessa.

Dal fronte macroeconomico arriva un segnale positivo dalla Germania: gli ordinativi all’industria tedesca segnano una ripresa a settembre. Secondo l’ufficio nazionale di statistica Destatis si è registrato un aumento dell’1,3% dopo la discesa dello 0,4% del mese precedente e contro attese per un minimo +0,1%. Rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, gli ordinativi risultano in calo del 5,4% dopo che ad agosto si era registrata una variazione negativa pari a -6,7%. Gli ordini domestici sono aumentati dell’1,6% congiunturale mentre quello esteri hanno segnato un incremento dell’1,1% mensile. L’Eurozona è poi interessata dalle vendite al dettaglio e dai Pmi sui servizi, dagli Usa si aspettano i dati sulla produttività.

Tra le materie prime, petrolio in calo sul mercato after hour di New York: i contratti sul greggio Wti con scadenza a dicembre cedono 20 centesimi a 57,03 dollari al barile dopo l’accelerata della vigilia. Il Brent perde 24 centesimi a 62,72 dollari dopo averne guadagnati ieri 83. Si stabilizza il prezzo dell’oro sui mercati asiatici dove il lingotto con consegna immediata passa di mano a 1.485 dollari l’oncia. Sull’onda dell’ottimismo per un accordo sui dazi tra Usa e Cina, ieri il metallo prezioso aveva perso l’1,7% la perdita maggiore da un mese a questa parte.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close