“Dopo i cittadini di Goro, è la volta di quelli di Bitonto. Cittadini 1-Clandestini 0. Bravi!”. Per Matteo Salvini è in vantaggio chi si oppone all’arrivo dei migranti e alla presenza di centri d’accoglienza sul territorio. E il leader della Lega celebra la simbolica rete con un post su Facebook: “In una frazione del comune in provincia di Bari sarebbero dovuti arrivare 27 immigrati, ma il no della popolazione ha vinto”, scrive, con riferimento alla vicenda di Palombaio, teatro nei giorni scorsi di un blocco stradale contro la realizzazione di un centro d’accoglienza.
Una mobilitazione – con annessa raccolta firme – che ha spinto la cooperativa San Sebastiano di Gravina in Puglia a rimettere la decisione di aprire la struttura nelle mani della prefettura. “Non vogliamo portare scompiglio al territorio in cui andiamo a operare, abbiamo interrotto i lavori, anche se sono praticamente finiti”, ha ribadito Raffaele Patella, ufficializzando poi la decisione di rinunciare alla struttura ospitata in un ex mobilificio. Formalmente c’è anche un cavillo burocratico: mancava il certificato di agibilità dello stabile.Salvini era intervenuto anche per commentare un’altra rivolta in Puglia: “Si trovano così male in Italia? Rispediamoli a casa loro in tempo zero”, aveva
postato sui social stigmatizzando la protesta dei richiedenti asilo che a Corato hanno rovesciato cassonetti per chiedere tempi più brevi nell’ottenere la documentazione e migliori condizioni di vita quotidiana. Intanto, entra in campo anche il parlamentare Maurizio Gasparri, a Foggia per visitare il Cara di Borgo Mezzanone. Un viaggio anticipato da un post che suona come una sfida: “Diretto a Foggia per contestare l’invasione del territorio da parte dei clandestini”.