Non ci sar uno stop automatico ai finanziamenti della Bei (Banca europea per gli investimenti) nel caso di una procedura d’infrazione contro l’Italia: nel Trattato sull’Unione europea (articolo 126, paragrafo 11) prevista la possibilit di una revisione della politica dei prestiti su richiesta del Consiglio ma bloccare l’attivit di un’istituzione creata per sostenere la crescita nell’ambito di una procedura d’infrazione, quando il problema del paese proprio la bassa crescita, mi sembra assolutamente controproducente. La precisazione arrivata ieri dal vicepresidente della Bei, Dario Scannapieco, interpellato dal Sole 24 Ore.com a margine della firma con l’Autorit Portuale del Mar Tirreno Centro-Settentrionale.
Scannapieco: spero si trovi una soluzione condivisa con lo sforzo di entrambi
Ieri, infatti, la Bei ha assicurato un finanziamento da 195 milioni per l’ampliamento del porto di Civitavecchia e la costruzione di un nuovo scalo commerciale a Fiumicino. Nessuna delle due parti – ha proseguito – ha interesse a esacerbare lo scontro e spero che si prover a individuare una soluzione condivisa con lo sforzo di entrambi. Sarebbe comunque autolesionistico cercare di bloccare la Bei in un contesto in cui la sfida far crescere il paese. Mi auguro che il buonsenso prevalga.
La possibilit di una revisione nel Trattato sull’Unione Europea
Secondo l’articolo richiamato dal vicepresidente della Bei, dopo una lunga procedura il Consiglio pu decidere di applicare o, a seconda dei casi, intensificare una o pi delle seguenti misure: i) richiedere allo Stato membro interessato di fornire ulteriori informazioni, essere specificato dal Consiglio, prima di emettere obbligazioni e titoli; ii) invitare la Banca europea per gli investimenti a riconsiderare la propria politica di prestito nei confronti dello Stato membro interessato; iii) chiedere allo Stato membro interessato di effettuare un deposito infruttifero di dimensioni adeguate con l’Unione finch il disavanzo eccessivo non sia stato corretto, a parere del Consiglio; iii) imporre multe di dimensioni adeguate. In sostanza, solo alla fine della procedura che sar comunque lunga, la misura, che ventila la possibilit di una riconsiderazione dell’attivit della Bei, non implica necessariamente una fermata dell’attivit nel paese.
Il numero due della Bei: bene la cabina di regia sugli investimenti
Scannapieco ha poi detto di guardare con molto favore all’iniziativa del governo di creare una cabina di regia per gli investimenti e ha offerto la disponibilit della Bei: L’importante che sia fatta in maniera efficace.Il nodo che blocca gli investimenti, ha quindi chiarito, non sono tanto le risorse finanziarie, che ci sono, ma il setting istituzionale e regolatorio. E occorre intervenire, la chiosa, sulla capacit delle istituzioni di preparare bene i progetti.
© Riproduzione riservata