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Bari, nessuno ha raccolto l’appello del Comune per adottare le aiuole: “Scoraggiati dai vandali”

Nov 16, 2017

Nessuna nuova rotatoria in cui piantare fiori e cespugli. Non un pezzo di marciapiede da abbellire o un alberello in città da curare. Il Comune chiama, i baresi non rispondono. O almeno non lo fanno con lo slancio che ci si aspettava due anni fa, quando il patto tra istituzione pubblica e privati cittadini è stato immaginato. Il nome racchiudeva il programma: ‘Regolamento sulla collaborazione tra cittadini e amministrazione per la cura e la rigenerazione dei beni comuni urbani’.

Dal 2015 tante associazioni hanno ottenuto in affidamento immobili comunali, da trasformare nelle loro sedi con il supporto di Palazzo di città. “Sono però mancate le richieste semplici, dal basso – conferma l’assessore al Patrimonio, Pierluigi Introna – Per esempio, dal commerciante che vuole migliorare lo spazio antistante il proprio negozio o dai condomìni desiderosi di rendere più decorosi e gradevoli i marciapiedi vicino ai palazzi”. Prima e dopo l’approvazione del regolamento in consiglio comunale, qualche iniziativa spot nel centro città c’è stata. Lo ricordano bene su corso Sonnino, il cuore commerciale del quartiere Madonnella, da cui a marzo del 2015 è partita la campagna ‘PiantiaAmola di fregarcene’, contestualmente all’avvio del programma ‘Bari per bene’.

I giovani scout della parrocchia di San Giuseppe si erano armati di cartellini e pennarelli, per numerare gli alberi del corso da affidare ai negozianti e ai residenti. Ma oggi “Ester, Carmen, Luisa e Francesca” sono solo un nome sbiadito sulla targhetta ingiallita dal tempo. “Queste persone non si vedono più – conferma Maurizio, titolare del negozio Elettroluce – e noi stessi abbiamo allentato la presa, scoraggiati dai continui atti vandalici”. Qualche boutique di buona volontà continua a innaffiare e tagliare i rametti di troppo. “Al fioraio hanno rubato tantissime piantine, anche quelle di poco valore – alza le spalle Maurizio – e io stesso ho visto sparire fiorellini che costavano un euro”.

Bari, nessuno ha raccolto l'appello del Comune per adottare le aiuole: "Scoraggiati dai vandali"

Un cartello in corso Sonnino

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Alle persone scelte dagli scout si sono sostituiti i migranti di passaggio che – come in altre strade dello shopping – puliscono le aiuole in cambio di qualche spicciolo. Cartacce, cicche di sigaretta, bottiglie di plastica, lattine. Nei vasconi di via Manzoni i rifiuti rubano la scena a erba e fiori. “Facciamo quel che possiamo, ma fosse per noi toglieremmo le piante e ripristineremmo i posti auto – è la convinzione di Luana Sciannimanico, titolare del bar a pochi metri da piazza Risorgimento – Gli alberelli servono solo ad appenderci le lucine di Natale, che teniamo fino a giugno per fare un po’ di illuminazione”. Su via Manzoni un vero e proprio affidamento non c’è mai stato, eppure la speranza era che il quartiere prendesse a cuore il destino delle piccole virgole verdi.

Non suscitano particolari appetiti neppure le più visibili rotatorie. “Negli ultimi anni molte richieste ma nessuna concretizzata – conferma l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Galasso – Neppure sui nuovi cantieri, come via Caldarola, San Marcello o le due del ponte Adriatico, sulle quali ci saremmo aspettati un maggiore interessamento dei privati”. A fare crollare l’appeal delle rotatorie da sponsorizzare sarebbe la difficoltà burocratica ad aumentare gli spazi destinati alla pubblicità. “Stando alle regole del Codice della strada le targhe con i nomi delle ditte devono rimanere piccole, a fronte di rotatorie importanti in quanto a dimensioni – spiega Galasso – ecco perché quasi tutti ritengono non ci sia una giusta compensazione alle risorse da impegnare per la manutenzione”. E così l’elenco di quelle affidate non supera le dita di una mano e si ferma all’ingresso cittadino di via Amendola.

Dalla lista dei beni comuni da adottare sono state negli ultimi anni stralciate alcune strutture importanti, come il pluriuso di Catino affidato alle associazioni o i locali di Enziteto, ristrutturati grazie alla collaborazione con Formedil. L’ex arena Moderno ha di nuovo ospitato poltrone e proiezioni, e le stanze vicine al mercato Guadagni sono diventate mensa serale per i senza fissa dimora. “Piccoli progetti, però, non ci sono stati presentati – racconta Giuseppe Ceglie, direttore del settore gestione Patrimonio – Un commerciante era intenzionato ad adottare un marciapiede, ma ha fatto un passo indietro. E un consigliere municipale di Santa Rita

ha realizzto un parchetto nella zona”.

La speranza è l’ultima a morire. “Abbiamo fiducia e crediamo che rendendo il regolamento da sperimentale a definitivo, e incrementando la pubblicità, qualcosa si muoverà – è l’ottimismo di Introna – Così come stiamo sbloccando le otto richieste per la realizzazione di orti urbani a partire da quella dei residenti di parco Domingo a Poggiofranco, che hanno un’altra regolamentazione”.

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