ROMA – Sono le banche francesi ad aggiudicarsi i primi posti nella classifica sulla sostenibilità ambientale. Investono o tentano di investire in società che non inquinano e non mettono a rischio l’ambiente. E quando andate allo sportello vi spiegano la differenza tra investire in un Fondo green o etico, piuttosto che in un’altro che punta sulle azioni di società “sporche”, quelle che fanno elevare i livelli di CO2 nell’atmosfera. E l’Italia ne esce maluccio. Unicredit è in fondo alla classifica, insieme agli inglesi del Lloyd banking group. E’ quanto emerge dalla classifica stilata da ShareAction, l’organizzazione inglese che si occupa di promuovere investimenti responsabili e sostenibili in Europa. ShareAction ha chiesto alle 15 maggiori banche del Continente quali sono i loro piani d’azione per adeguarsi all’Accordo sul clima firmato a Parigi due anni fa. E per farlo ha inviato alle 15 maggiori banche europee un questionario.
Tre banche quotate nel Regno Unito si classificano invece al quinto posto. Ma in linea di massima, a parte i francesi, sono pochi gli istituti di credito europei che hanno messo realmente in atto piani d’azione per far fonte ai rischi climatici e per guidare gli investitori sulla finanza verde, che nel lungo periodo sembra apparire meno rischiosa anche sotto il profilo dei rendimenti, più stabili nel tempo. Le meno attente, secondo il rapporto, sono l’inglese Rbs, la spagnola Bbva, l’inglese Standard Chartered e in fondo, UniCredit e Lloyds Banking Group, definiti nella ricerca come “spettatori”.
La maggior parte delle banche intervistate, è scritto nel Rapporto di ShareAction, ha fornito risposte deboli a domande semplici. Un esempio? Quale sia la percentuale di attività legate alla produzione di idrocarburi rispetto a tutte le attività in gestione. “Le maggiori banche europee si stanno muovendo ancora lentamente su temi che coinvolgono i risparmi e le pensioni di molti europei – ha dichiarato Sonia Hierzig, project manager di ShareAction – ci aspettiamo che questo Rapporto sia di stimolo per gli investitori”.