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Autonomia, Conte ora attacca: “Non è bandiera, Cdm decisivo” – ilGiornale.it

Lug 21, 2019

Adesso il premier Giuseppe Conte scrive agli italiani e di fatto prova a spiegare i dissidi nella maggioranza su un punto caldissimo come quello dell’Autonomia. Conte, nel suo messaggio pubblicato sul Corriere, non usa giri di parole e fissa già la scadenza per il redde rationem: “Manca ancora poco e poi saremo pronti per portare la bozza finale in Consiglio dei ministri. Avremo un testo serio e credibile, che verrà incontro alle vostre richieste e, nel contempo, sarà compatibile con il disegno costituzionale. Mi piacerebbe portare questa bozza e metterla in votazione già alla prossima riunione del Consiglio dei ministri“, ha affermato il presidente del Consiglio. Di fatto il premier prova a serrare i rabghi dell’esecutivo per trovare una via d’uscita a questa crisi che giorno per giorno diventa sempre più rischiosa. Il governo per ora tiene ma di fatto ha qualche giorno di vita: giovedì si deciderà tutto. Avanti o crisi in piena estate. E Conte aggiunge: “Le polemiche e le ultime dichiarazioni – avverte – stanno però compromettendo questi ultimi passaggi. Invito tutti a considerare che un progetto riformatore così rilevante e articolato non può essere valutato sulla base dell’anticipazione di qualche singolo suo aspetto. Esprimere un giudizio su singole questioni, soprattutto in questa fase, non può che condurre a una visione parziale e limitata. Il giudizio finale andrebbe riservato alla bozza definitiva che verrà approvata dal Consiglio dei ministri“.

Solo ieri il premier ha raccolto le critiche dei governatori dell’asse del Nord. Zaia e Fontana hanno puntato il dito cotro Palazzo Chigi affermando che il Paese in questo momento è nelle mani di cialtroni. Parole durissime che hanno acceso lo scontro. Conte ha bollato come “inqualificabili” le parole dei due governatori e di fatto ha accusato la Lega di aver dato parere favorevole alle modifiche nella bozza dell’Autonomia. Insomma il tempo stringe e la tensione nel governo inizia a salire. Nel programma leghista sono due i punti centrali: l’Autonomia e la flat tax. Su questi due binari si giocherà la partita durissima tra i gialloverdi. Dovranno trovare un accordo per evitare la caduta del governo. Un accordo che per il momento appare lontano ma tuttavia Salvini non sembra convinto di voler strappare con i 5 Stelle per andare nuovamente alle urne. Probabilmente alla fine si arriverà ad un punto di mediazione. Conte ha ribadito che l’Autonomia non è una bandiera da sventolare e ha chiesto uno stop agli insulti. Difficilmente sul governo calerà la pace. La posto in gioco è fin troppo alta.

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