DIECI app nuove di zecca. Firmate dai ragazzi della iOS Developer Academy. Di qui a qualche giorno saranno presentate pubblicamente e distribuite sullo store Apple, lo store ufficiale della multinazionale di Cupertino.
“I ragazzi stanno solo rifinendo alcuni dettagli. Sono dieci applicazioni scelte tra le venti alle quali hanno lavorato in queste settimane di corso, da ottobre ad oggi” spiega il professore Giorgio Ventre, che tiene i fili dell’Academy istituita dalla Federico II in partnership con l’azienda americana. “In gran parte si tratta di app sul turismo e sui beni culturali. Ce n’è anche qualcuna che ha ad oggetto i social network. E c’è un’applicazione, che mi sembra assai interessante, che permette di creare mappe condivise sul turismo”. E mentre i ragazzi rifiniscono le loro produzioni, mentre rodano il funzionamento delle loro creazioni e ne curano il design, altri cento aspiranti sviluppatori di app si preparano a entrare nell’Academy. Rappresentano la seconda coorte dei duecento che hanno vinto la selezione di settembre, aspettano da mesi, sono pronti ad aggiungersi ai primi cento.
“Il loro primo giorno sarà a gennaio – afferma il professore Ventre – intanto stiamo facendo piccoli lavori di adeguamento per piazzare ancora tavoli tondi e fare spazio ai nuovi arrivati”. Dal grande salone che momentaneamente ospita il corso Apple spariranno i divanetti (che verranno spostati in ambienti adiacenti) e spunteranno nuove postazioni per i MacBook dei ragazzi.
E mentre a San Giovanni si lavora alla nuova infornata di sviluppatori di app, l’Academy prepara il bando per la prossima selezione, quella dell’anno accademico 2017-2018. E gli sviluppatori di app raddoppieranno: dai duecento di questo primo anno ai quattrocento del prossimo. Quattrocento che, secondo i programmi iniziali, potrebbero continuare a crescere fino ad arrivare a quota seicento.
E per il bando non occorrerà attendere l’estate: gli uffici della Federico II stanno lavorando per pubblicarlo tra febbraio e marzo, per tenerlo
aperto qualche settimana e non più solo pochi giorni in modo da permettere a più giovani, sempre al di sotto dei trent’anni, di concorrere. E se il bando esce in inverno, le selezioni si terranno entro l’estate, e anche su questo fronte ci si potrà concedere tempi più dilatati per i test ed i colloqui e, soprattutto, per far sostenere le prove anche agli stranieri e ai non campani che potranno partecipare alla selezione senza dover venire sino a Napoli.