“Signor ministro – è l’appello di Stefano, il fratello dell’alpinista – la prego mi aiuti. Ci aiuti. Mio fratello sta morendo. Siamo arrivati al limite. Ogni minuto perso è una probabilità in meno di salvarsi per Francesco. Finora ogni intervento del nostro ambasciatore non ha sbloccato la situazione. Chiedo a lei, signor ministro, di fare qualcosa, qualsiasi cosa, per provare a salvarlo”.
La Farnesina in contatto con il Pakistan – “Da sabato con la Farnesina e l’ambasciata si sta chiedendo alle autorità pachistane di fare il massimo per soccorrerlo nei tempi più rapidi”, fa sapere il ministero degli Esteri in una nota, precisando di essere in contatto costante con i suoi familiari. Le autorità italiane avrebbero ottenuto l’intervento di un elicottero, tuttavia “ragioni imperative di carattere tecnico hanno reso sinora impossibile tale intervento, perché gli elicotteri a disposizione delle unità di soccorso pakistane non hanno potuto effettuare in sicurezza l’operazione considerata l’alta quota dove si trova Cassardo”.
Il compagno di spedizione: “Lo portiamo giù a piedi” – Cassardo e il suo compagno di cordata Cala Cimenti sono stati raggiunti dai colleghi partiti in mattinata dal campo base del Gasherbrum VII. Proprio Cimenti ha annunciato che, “visto che l’elicottero non arriva, abbiamo deciso di portarlo giù a piedi. Probabilmente cammineremo tutta la notte, ma portiamo Francesco in salvo”.
Il piano è di trasportare Cassardo a una quota più bassa e raggiungibile in sicurezza dagli elicotteri che, è la speranza, potrebbero raggiungerlo non prima di lunedì mattina. Cassardo, medico 30enne di Rivoli (Torino) si trovava in Pakistan per collaborare con un ambulatorio locale. Appassionato di sci estremo, assieme all’amico Cala Cimenti, aveva deciso di sfruttare l’occasione per tentare la discesa del Gasherbrum VII.