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Airbus, bilancio in rosso per 1,36 miliardi per il patteggiamento sulla corruzione

Feb 13, 2020

AEROSPAZIO

Il gruppo ha pagato il costo, pari a 3,6 miliardi, dell’accordo, annunciato a fine gennaio, per chiudere le cause aperte in Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti

dal nostro inviato Gianni Dragoni

13 febbraio 2020


L’Airbus decolla da solo, è la prima volta nella storia

4′ di lettura

TOLOSA. Airbus ha chiuso in rosso il bilancio 2019 nonostante l’anno record per la produzione e le consegne di jet commerciali. Il risultato netto consolidato è in perdita per un miliardo e 362 milioni di euro, rispetto a un utile di 3 miliardi e 58 milioni nel 2018. Il gruppo aerospaziale ha pagato il costo, pari a 3,6 miliardi, dell’accordo, annunciato a fi ne gennaio, per chiudere le cause per corruzione aperte in Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti per le vendite di aerei nell’arco di dieci anni e presunte violazioni dei controlli sulle esportazioni. I ricavi consolidati sono aumentati dell’11% a 70,48 miliardi, i nuovi ordini sono aumentati del 46% a 81,19 miliardi.

Il dividendo sale del 9% a 1,8 euro

Nonostante la perdita di bilancio, il consiglio di amministrazione di Airbus ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti un aumento del dividendo a 1,80 euro per azione (+9%). “L’aumento del dividendo riflette la robusta performance finanziaria della gestione guidata soprattutto dalle consegne di aerei commerciali”, ha affermato Guillaume Faury, a.d. del principale costruttore mondiale di aerei, nella presentazione dei conti a Tolosa. Il gruppo aerospaziale è controllato dai governi di Francia e Germania, con una piccola quota dello Stato spagnolo. Il bilancio approvato dal cda riporta un utile operativo (Ebit) diminuito del 73% a un miliardo e 339 milioni (5,05 miliardi nel 2018).

Risultato di gestione e oneri sui programmi

Airbus rileva che l’Ebit rettificato è migliorato del 19%, da 5,83 a 6,95 miliardi. Airbus rileva che questa voce evidenzia l’andamento della gestione ordinaria, prima degli oneri per l’accordo sulla corruzione e altri oneri relativi a programmi, per ristrutturazione o valutari. Tra gli oneri straordinari che hanno pesato sui conti del 2019 ci sono anche accantonamento di 1,2 miliardi sul programma dell’aereo da trasporto militare A400M, 221 milioni per la sospensione delle licenze di export di materiale militare in Arabia Saudita decisa dal governo tedesco (”ora prolungata fino a marzo 2020”) che blocca la consegna di un programma di controllo delle frontiere, 202 milioni riferiti al costo del programma del superjumbo A380, che uscirà di produzione nel 2021. L’anno scorso sono stati consegnati 8 A380.

Aumenta la produzione dell’A320 per la crisi di Boeing

A livello commerciale il gruppo aerospaziale si è avvantaggiato della crisi del concorrente Boeing, causata dallo stop ai voli del Boeing 737 Max (da metà marzo 2019) per i due incidenti che hanno causato 346 morti. Airbus prevede di aumentare le consegne di jet commerciali quest’anno a 880 aerei, dopo aver raggiunto “il record per l’industria” di 863 jet nel 2019, in crescita rispetto agli 800 del 2018. La spinta viene soprattutto dalla famiglia di aerei a medio raggio A320, concorrente del Boeing 737. Nel 2018 sono stati consegnati 642 A320. L’a.d. di Airbus, Faury, ha annunciato che “la produzione della famiglia A320 aumenterà fino a 63 aerei al mese nel 2021, rispetto ai 60 del 2019”. Il gruppo “sta discutendo con la catena dei fornitori un potenziale ulteriore incremento della produzione degli A320 di 1 o 2 al mese dopo il 2021”. Gli ordini netti di aerei civili l’anno scorso sono aumentati da 747 a 768. A fine 2019 il portafoglio ordini era di 7.482 aerei, in leggero calo rispetto ai 7.577 del 2018 (-1%).

Elicotteri e difesa

Il settore degli aerei commerciali ha aumentato del 14% dei ricavi a 54,77 miliardi, mentre l’Ebit è diminuito del 49% a 2,2 miliardi. I nuovi ordini netti in valore sono aumentati del 58% a 65,77 miliardi. Negli elicotteri i ricavi sono aumentati dell’1% a 6 miliardi e 7 milioni, l’Ebit è migliorato del 13% a 414 milioni. Il gruppo ha ottenuto 310 ordini netti di elicotteri, in calo rispetto ai 381 del 2018, “in un mercato difficile”, sottolinea Airbus. Le consegne di elicotteri sono diminuite da 356 a 332 unità. Il portafoglio ordini degli elicotteri a fine anno è diminuito da 717 a 695. Gli ordini netti di elicotteri in valore sono aumentati del 13% a 7,18 miliardi. Il settore difesa e spazio continua ad avere difficoltà, i ricavi sono diminuiti dell’1% a 10,9 miliardi, l’Ebit è negativo (-881 milioni rispetto ai +676 milioni del 2018) soprattutto a causa degli oneri per l’A400M (14 velivoli consegnati nel 2019) che incontra ostacoli “sempre più sfidanti”, come il divieto della Germania di esportazioni all’Arabia Saudita. Nella difesa e spazio i nuovi ordini netti, pari a 8,52 miliardi (+1%), sono inferiori ai ricavi dell’anno. Faury ha detto che ci sono “campagne in corso incoraggianti per la vendita di Eurofighter e Eurodroni”.

Coronavirus: rinvio di consegne di aerei in Cina

Le prospettive per quest’anno saranno largamente influenzate dall’epidemia del Coronavirus esplosa in Cina. Per il momento _ ha detto Faury _ il gruppo vede le condizioni di “crescita sostenibile” ed esclude sconvolgimenti nelle previsioni. Secondo Airbus “l’economia mondiale e il traffico aereo cresceranno in linea con le prevalenti previsioni indipendenti, che non mettono in conto grandi perturbazioni, incluso il Coronavirus”. Sull’epidemia in Cina Faury ha detto che “è un fatto delle ultime settimane. Chiaramente c’è stato un forte calo del traffico aereo in Cina. Per le consegne di aerei alcune compagnie cinesi prevedono un rinvio, più che altro per motivi logistici. E’ troppo presto perché possiamo farci un’idea della dimensione del fenomeno”. Airbus prevede una crescita delel consegne di aerei commerciali a circa 880 aerei e un Ebit rettificato di circa 7,5 miliardi, in crescita rispetto ai 6,95 miliardi del 2019.

Aumentata al 75% la quota negli A220, esce Bombardier

Airbus ha annunciato di aver raggiunto l’accordo con il governo del Québec e con la candese Bombardier per acquistare la quota residua (33,58%) di Bombardier nell’attività di produzione dei jet A220, famiglia di aerei da 100 a 130 posti. Airbus possedeva già il 50,1% e aumenterà la sua partecipazione al 75% della società, ridenominata Airbus Canada, il Québec sale al 25 per cento. Airbus pagherà a Bombardier 591 milioni di dollari, al netto delle rettifiche.

Per approfondire

Airbus sorpassa Boeing grazie alla crisi del 737 Max

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