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Agli italiani piacciono le app e gli scienziati

Dic 2, 2016

Agli italiani piacciono sempre di più i servizi online e le app per smartphone e tablet che semplificano la vita. Da 50 anni il Censis indaga su come cambiano le nostre abitudini e nel suo Rapporto annuale 2016 dedicato alle trasformazioni della società ci dice che se non siamo ancora cittadini digitali almeno ci stiamo provando.

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Foto: Scanrail/DepositPhotos

Così apprendiamo che il 40,6% dei nostri connazionali controlla i movimenti del conto corrente bancario via Internet, praticando personalmente l’home banking (il 3,8% in più rispetto allo scorso anno), il 36% si dedica senza interposta persona all’e-commerce (+5,3% rispetto all’anno scorso), il 14,9% sbriga online le pratiche burocratiche con gli uffici pubblici (+2,5%), il 14,8% organizza i viaggi sul Web (+5,5%) e l’8,3% prenota le visite mediche via Internet (+3,2%).

Quanto alle app, si usano soprattutto per conoscere il tempo di attesa di un mezzo pubblico, per misurare passi e monitorare l’attività fisica alla cura personale, ma ci sono servite anche per iscriverci ai servizi di car sharing per prenotare l’auto più vicina o per partecipare ad attività di crowdfunding. A stradari online e navigatori digitali – dice il Censis – fanno appello soprattutto gli utenti di Internet di 30-44 anni (il 61,4%) e i giovanissimi under 30 (il 57,9%). Anche affidarsi ai motori di ricerca per trovare informazioni e dettagli su aziende, prodotti e servizi si conferma una pratica comune alla metà degli utenti del Web (il 50,4%).

Quanto ai consumi mediatici, la televisione tradizionale la fa ancora da padrona: nel 2016 la televisione continua ad avere un pubblico sostanzialmente coincidente con la totalità della popolazione (il 97,5% degli italiani). I quotidiani cartacei, invece, perdono lettori, ridotti al 40,5% degli italiani (-1,4% nell’ultimo anno, -26,5% complessivamente nel periodo 2007-2016), mentre continua ad aumentare l’utenza dei quotidiani online (+1,9% nell’ultimo anno) e degli altri siti Web di informazione (+1,3%).

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Foto: Lunamarina/DepositPhotos

Mantengono i propri lettori i settimanali (+1,7%) e i mensili (+3,9%), ma non i libri cartacei (-4,3% nell’ultimo anno, con una quota di lettori diminuiti al 47,1% degli italiani), ancora non compensati dai lettori di e-book (che aumentano dell’1,1% nell’ultimo anno, ma si attestano ancora solo al 10% della popolazione). Si registrano pure piccole oscillazioni al rialzo per la diffusione di e-reader (+0,7%) e tablet (+1,7%), e mentre diminuiscono gli utenti dei telefoni cellulari basic, in grado solo di telefonare e inviare SMS (-5,1%), continua la crescita impetuosa degli utilizzatori di smartphone (+12% in un anno: una crescita superiore a quella di qualsiasi altro mezzo), arrivati al 64,8% degli italiani (e all’89,4% dei giovani di 14-29 anni).

L’espansione di Internet aumenta di 2,8 punti percentuali nell’ultimo anno e l’utenza della rete tocca un nuovo record, attestandosi al 73,7% degli italiani e al 95,9%, cioè praticamente la totalità, dei giovani under 30. La crescita complessiva dell’utenza del web nel periodo 2007-2016 è stata pari a +28,4%: nel corso degli ultimi dieci anni gli utenti di Internet sono passati da meno della metà a quasi tre quarti degli italiani (dal 45,3% di utenza complessiva nel 2007 al 73,7% nel 2016).

Infine un aspetto che noi di Tom’s Hardware consideriamo particolarmente importante. Secondo una ricerca su un campione di italiani laureati e digitalizzati realizzata dal Censis in collaborazione con l’Enciclopedia Treccani, oggi la figura più rappresentativa della cultura è lo scienziato (viene indicato al primo posto dal 22,2%), segno che il sapere scientifico ha assunto nel tempo una maggiore considerazione rispetto alle discipline umanistiche.

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