• 12 Maggio 2024 7:38

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

Accuse di stupro al figlio di Beppe Grillo, la mamma sentita in procura: “Non ho sentito nulla. Dormivo”

Ott 23, 2019

È tornata in Gallura per essere sentita come persona informata dei fatti, Parvin Tadjk, 59 anni, moglie di Beppe Grillo e madre del diciannovenne Ciro. “Non ho sentito nulla. Dormivo”: questa la testimonianza di ieri mattina – durata circa mezz’ora – davanti al capo della Procura di Tempio Pausania; Gregorio Capasso, sull’inchiesta per violenza sessuale di gruppo a carico del figlio e altri tre coetanei. I fatti contestati dalla studentessa con una denuncia sporta a Milano risalgono al 16 luglio: l’abuso sarebbe avvenuto nella casa di famiglia Grillo in Costa Smeralda dove i quattro ragazzi (gli altri sono i genovesi Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria) avrebbero portato a notte fonda la presunta vittima e un’altra ragazza dopo una serata trascorsa insieme al Billionaire con un gruppo più largo. Tutti rintracciati e sentiti dai magistrati, come anche il tassista che ha accompagnato la mattina successiva la studentessa e la sua amica ad Arzachena, dove soggiornavano.

L’appartamento del Pevero è diviso in due unità separate, gli inquirenti hanno già sentito i vicini di casa, nonché effettuato settimane fa il sopralluogo degli spazi accompagnati da perizie tecniche su distanze e posizioni delle stanze, nonché rilievi fonometrici. Secondo quanto riporta La Nuova Sardegna quest’ultima testimonianza della madre è stata richiesta dai difensori, tra tutti Enrico Grillo che ha blindato all’uscita qualsiasi dettaglio su dichiarazioni e contesto. Quella stessa notte insieme a Parvin Tadjk, di origine irananiana, nella stessa abitazione dormiva anche la donna di servizio. Ora il procuratore Capasso – che segue in prima persona le indagini insieme alla sostituta procuratrice Laura Bassani – intende andare avanti in modo spedito, come aveva già annunciato in piena estate quando era esploso il caso.

Al vaglio della Procura c’è tanto materiale: l’analisi sui file contenuti nei cellulari dei coinvolti (video, chat e messaggi) già sequestrati all’avvio dell’inchiesta. I fatti di quella notte sono stati immortalati in un video, girato da uno dei quattro. La perizia tecnica si è svolta il 12 settembre con attenzione anche alle comunicazioni social della ragazza e ai post su Instagram successivi alla presunta violenza. Il profilo del giovane Ciro è invece stato subito chiuso lo stesso giorno in cui si è appreso dell’inchiesta a suo carico: per il campione di savate – disciplina da combattimento – foto di serate spensierate, in località di vacanza – a bordo piscina e qualche frase volgare. Niente – anche prima della censura – sulle settimane sarde in compagnia degli amici.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close