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A Roma il primo summit delle diaspore in Italia con i rappresentanti di 300 associazioni

Nov 18, 2017

Oltre cinque milioni di cittadini stranieri residenti in Italia, 571.255 imprese gestite da immigrati, un valore aggiunto pari a 131 miliardi di euro, l’8,9% del Pil italiano. Sono questi i numeri degli immigrati che vivono e lavorano in Italia.

A fare il punto su questo fenomeno stato questa mattina a Roma il primo “summit nazionale delle diaspore” promosso dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Hanno partecipato circa 300 rappresentanti di associazioni. Stando alla Fondazione Leone Moresia, il denaro inviato dagli immigrati nel 2016, verso i loro paesi d’origine ammontano a quasi il doppio dell’aiuto pubblico allo sviluppo inviato dall’Italia (5,1 miliardi contro 2,9).

Le richieste delle diaspore

L’incontro ha fornito l’occasione per presentare un documento politico, nel quale i rappresentanti delle diaspore hanno fatto alcune richieste. Tra queste, la revisione dei criteri di ammissibilit all’elenco dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics), cos da rimuovere gli ostacoli all’inclusione delle diaspore e valorizzare le loro specifiche competenze. Hanno chiesto anche la promozione di bandi specifici dedicati a iniziative di migrazione e sviluppo gestiti dalle diaspore, un maggiore accesso a informazioni sui bandi e semplificazione del linguaggio, la promozione di partenariati con altri attori della cooperazione ma su un piano paritario (gestione di attivit e risorse economiche) e un sostegno al processo di rafforzamento delle associazioni delle diaspore e della loro messa in rete in un sistema federativo di rappresentanza istituzionale per un dialogo strutturato e permanente con la Cooperazione Italiana.

Il ruolo conferito dalla legge 125

La legge 125 del 2014 conferisce alle organizzazioni e associazioni di immigrati la funzione di attivare processi di cooperazione allo sviluppo. L’Italia promuove la partecipazione delle diaspore sia su un piano politico-istituzionale (presenza nel Consiglio Nazionale per la Cooperazione allo Sviluppo), sia a livello operativo mediante l’accesso diretto ai bandi di finanziamento.

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