AGI – A un giorno di distanza dalla tragedia di Luana D’Orazio, la giovane madre di 22 anni uccisa da un macchinario dell’azienda tessile dove lavorava, la comunità di Montemurlo nel Pratese si ferma per stringersi virtualmente attorno alla famiglia colpita dal lutto.
“Sono profondamente scosso da quanto avvenuto – commenta il sindaco di Montemurlo, Simone Calamai – e mi fa ancor più male sapere che questa ragazza era madre di una bambina, un pensiero che mi lascia davvero sgomento”.
Dello stesso avviso, anche l’assessore comunale e vicesindaco, Giuseppe Forastieri che ieri poco l’incidente si è presentato in azienda: “La cittadinanza è sconcertata, è un colpo duro da digerire. E’ inaccettabile che si possa perdere la vita durante il lavoro, c’è commozione per questa vita spezzata e tanta rabbia”.
L’azienda, l’orditura Luana, dall’incidente di ieri mattina è vuota: le macchine sono spente, gli operai a casa, l’area sotto sequestro in attesa delle verifiche. Dentro ci sono solo i tecnici del dipartimento prevenzione che cercano di capire cosa è andato storto affinché la giovane operaia rimanesse incastrata nei rulli dell’orditoio e finisse stritolata nel macchinario tessile.
“E’ successo in un giorno strano, era la festa patronale della città e poi sabato era il 1 maggio – ribadisce Forastieri – nei prossimi giorni organizzeremo una mobilitazione per rimarcare il fatto che la sicurezza nel mondo del lavoro è basilare, bisogna fare quel salto di qualità per far sì che non si assista più a tragedie del genere”.
Intanto già ieri il parroco di Montemurlo, Gianni Gasperini e il vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli, hanno celebrato una messa alla chiesa cittadina del Sacro Cuore per ricordare la ragazza, che viveva nel Pistoiese con i genitori e un figlio piccolo avuto a 17 anni. “Provo un grande senso di ingiustizia, di rabbia e un dolore immenso”, aggiunge il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi.
La morte di Luana ha scosso la Toscana e in tanti hanno voluto esprimere il proprio cordoglio.
“Non si può morire sul lavoro a nessuna età, che la terra ti sia lieve”, ha commentato il governatore della Toscana, Eugenio Giani. “La morte di Luana ci ha lasciato tutti sconvolti – aggiunge la segretaria regionale Pd, Simona Bonafè – la sicurezza del lavoro deve tornare centrale, non possiamo permettere che succeda più un dramma così”. Con un comunicato congiunto i sindacati Cgil-Cisl-Uil Prato ribadiscono: “E’ inconcepibile continuare a morire sul lavoro. È ancor più inaccettabile la morte di una giovanissima madre”.
Anche il regista fiorentino Leonardo Pieraccioni che conobbe Luana qualche anno fa le dedica un ricordo sui social: “L’ho avuta come comparsa in un mio film ‘Se son rose’ nella scena di una festa. Il ricordo di quella scena, una festa spensierata di ventenni, aggiunge ancora più dolore. Perché la vita a vent’anni dovrebbe essere e continuare così, come una festa. È una notizia terribile, vista la sua età e la modalità dell’incidente. Lascia un bambino di cinque anni, non ci sono parole. Per quanto possa servire, mando un abbraccio fortissimo alla sua famiglia”.