• 8 Maggio 2024 5:06

Corriere NET

Succede nel Mondo, accade qui!

A Milano arrivano i parchi con lo sponsor, si parte dal Portello

Nov 8, 2017

Il parco del Portello farà da progetto pilota: il Comune, che è il gestore attuale dell’area con la collina a spirale disegnata da Charles Jencks e da Andreas Kipar, per sua stessa ammissione non riesce a valorizzarla al meglio e così vuole affidarla a un privato. Che, in cambio, potrà avere un ritorno di immagine: associando il suo nome a quello dell’area, per esempio. Oppure organizzando eventi. Se funzionerà, il modello verrà poi esteso ad altri giardini in corso di realizzazione, come il parco di Citylife e la Biblioteca degli alberi a Porta Nuova.

Il parco con lo sponsor è la nuova formula che sta mettendo a punto la giunta Sala per non lasciare indietro nuovi pezzi di città dove il pubblico fatica ad arrivare. A partire dai 90mila metri quadri di verde ben visibili da via Renato Serra, inaugurati cinque anni fa ma già oggetto di segnalazioni sullo stato di incuria al sindaco Sala da parte di alcune associazioni.

Lo riconosce anche la giunta, “la qualità della gestione da quando è passata a noi è scesa negli ultimi anni”, ammette lo stesso assessore al Verde, Pierfrancesco Maran, a conclusione della tavola rotonda ieri sui “Luoghi, non immobili. Un nuovo futuro per Milano” organizzata dalla società di consulenza immobiliare Cbre. “Noi spendiamo 80 centesimi al metro quadro quando andrebbero spesi tra i 4 o 5 euro per valorizzare al meglio l’area”, riconosce Maran.

Che la gestione del parco del Portello sia peggiorata se n’è accorto anche chi l’ha realizzato, il paesaggista Andreas Kipar: “Ci sono stato sabato scorso e se l’intervento complessivo funziona ancora si sente la mancanza della manutenzione di alto livello che veniva fatta prima quando si spendevano 6 euro al metro quadro – osserva Kipar – ben vengano quindi gli sponsor ma diamo il tempo al verde di crescere e stiamo attenti a non usare eccessivamente i parchi, come è successo al Sempione, che non va mai bene”. Per Kipar, in ogni caso, il pubblico non deve sottrarsi al suo contributo: “Occorre immaginare che lo zoccolo duro del Comune resti perché garantisce la base sulla quale uno sponsor può fare di più. Il verde è un’infrastruttura sociale irrinunciabile e non va considerato solo come un fattore di costo. Altrimenti rischiamo di svendere un patrimonio della natura per il quale negli ultimi 30 anni abbiamo combattuto”.

In realtà c’è già un noto marchio di abbigliamento che si è fatto avanti in Comune manifestando il proprio interesse per la gestione del parco del Portello. L’amministrazione sta cercando la formula giusta: “Abbiamo bisogno di trovare collaborazioni col privato garantendo la piena fruibilità pubblica sette giorni su sette ma individuando una serie di benefit per gli operatori – dice Maran – in modo che l’amministrazione abbia un parco ben tenuto per tutti e senza spese e il privato opportunità economiche senza lucrarci”.

Gli ambientalisti non si mettono di traverso

ma pongono dei paletti: “Valorizzare le aree dentro alla città è solo un bene – è il primo commento della presidente lombarda di Legambiente, Barbara Meggetto – È una buona idea, anche perché se uno associa il proprio nome a un luogo ha anche interesse a prendersene cura. L’importante – avverte Meggetto – è che sia garantita la completa fruizione pubblica dell’area e che il Comune eserciti un controllo sull’operato privato”.

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. Guarda la Policy

The cookie settings on this website are set to "allow cookies" to give you the best browsing experience possible. If you continue to use this website without changing your cookie settings or you click "Accept" below then you are consenting to this.

Close