AGI – Il confronto tra il governo e Stellantis passa alla fase due, con l’analisi della situazione produttiva e della forza lavoro dei singoli stabilimenti presenti in Italia. L’azienda conferma che a Melfi verranno prodotti 5 modelli, le parti sociali però incalzano l’esecutivo, chiedendo che il tavolo di confronto sia unificato e si sposti a Palazzo Chigi per dare chiarezza al futuro del settore. Intanto il governo continua a cercare un secondo produttore interessato a investire nel Paese per arrivare all’obiettivo di 1 milione di vetture prodotte nel Paese ogni anno. Il ministro delle Imprese Adolfo Urso sostiene che fino a oggi si sarebbero già affacciate al Mimit 6-8 case automobilistiche per sondare il terreno.
“Il governo ha già dato, ora tocca a Stellantis”, sottolinea Urso. “L’azienda ha ribadito che intende realizzare cinque modelli a Melfi – specifica il ministro – che era l’impegno preso dall’amministratore delegato Tavares quando ci incontrammo qui al ministero. Dobbiamo fare in modo che tutto ciò’ venga calato in un progetto che si misurerà in questo tavolo”. E ancora, per ampliare il campo: “In Italia ci sono le condizioni migliori per la produzione di auto, forse anche per questo il numero di case automobilistiche che si è affacciato al ministero è di 6-8”.
Il tavolo su Melfi al Mimit ha riunito il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, i rappresentanti dell’azienda, dell’Associazione Nazionale Filiera Italiana Automotive e delle organizzazioni sindacali. La prima fase del tavolo Stellantis si era focalizzata sulle attività di cinque gruppi di lavoro (volumi produttivi e mercato; competitività ed efficientamento plants; ricerca, sviluppo e innovazione; supply chain; occupazione e formazione), ora se ne apre una seconda riguardante l’analisi stabilimento per stabilimento.
Le reazioni dei sindacati
Diversificate le posizioni dei sindacati. “Abbiamo chiesto unitariamente alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, un tavolo a Palazzo Chigi, perché abbiamo bisogno di un tavolo nazionale, non di tavoli regionali, al fine di arrivare a una trattativa vera e quindi a un accordo”, riferiscono Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil e Pino Gesmundo, segretario nazionale della Cgil.
“Siamo soddisfatti della conferma dei cinque modelli da parte di Stellantis a Melfi sulla futura piattaforma medium, ma chiediamo che una parte di questi sia ibrida giacché i full electric stentano ad imporsi sul mercato. Inoltre chiediamo tutele per i lavoratori dell’indotto, vale a dire della componentistica, dei servizi e della logistica, che a ben vedere sono i più esposti ai rischi occupazionali”, argomentano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto, Vincenzo Tortorelli, segretario generale Uil Basilicata, e Marco Lomio, segretario generale Uilm Basilicata.
“Abbiamo la necessità di arrivare almeno a un milione di vetture, comprensive anche dei veicoli commerciali. Solo così, definendo impegni precisi da parte di Stellantis, riusciremo a comprendere se ci sono le condizioni per la crescita dei volumi e una tenuta del sistema industriale”, chiosa Ferdinando Uliano, segretario di Fim Cisl.
Gli incontri proseguiranno domani, mercoledì 3 aprile alle ore 10, con il focus sul sito di Mirafiori. Seguirà giovedi’ 4 aprile alle ore 13:30 l’analisi dello stabilimento di Atessa.