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Al mare questa estate? Il Governo studia come fare e pensa alla ripartenza di moda e auto

Apr 14, 2020

Orari flessibili per la Pa

Ancor prima di andare in vacanza, però, bisognerà capire come tornare a lavorare. A partire dai rischi che potrebbero sorgere nell’ora di punta, se tutti torneranno a prendere insieme metro e autobus: ecco perché la ministra Paola De Micheli ipotizza un mix di smart working e di orari flessibili, a partire dagli uffici pubblici, per scaglionare gli ingressi al lavoro. E insieme l’uso di tecnologie che permettano di contare e quindi di limitare gli accessi ai bus, magari stabilendo come criterio che i passeggeri siano seduti e non occupino tutti i posti.

Sicurezza sul lavoro

Tema ancor più spinoso è la sicurezza sui luoghi di lavoro. Ecco perché il governo potrebbe tornare a riunire sindacati e imprese per aggiornare i protocolli elaborati a marzo, anche alla luce di modelli ideati da realtà come Fca, con turni rimodulati e fornitura di due mascherine per turno. Ma oltre ai problemi tuttora esistenti nel reperire mascherine e guanti, i

sindacati guardano alle singole realtà: Fiom, Fim Cisl e Uilm dicono ad esempio no alla riapertura annunciata da Whirlpool, che ha chiesto una deroga al prefetto.

Sono anche questi i nodi che dovrà aiutare a sciogliere la task force di 17 esperti guidata da Colao e che relaziona direttamente a Conte. Dopo un primo incontro sabato, torneranno a riunirsi in videoconferenza martedì, probabilmente alla presenza del premier, per iniziare a entrare nel merito, magari organizzandosi in gruppi di lavoro. Il compito è proporre

modelli per la ripresa delle relazioni sociali, oltre che per il lavoro: “Non trascureremo i più fragili che oggi vivono ancora più disagio.

E dopo la fase di ripartenza, dovremo offrire una visione nuova al Paese”, dice Filomena Maggino, a capo della Cabina di Regia Benessere Italia e membro della task force. Tra i temi centrali ci sono modelli da applicare ai diversi tipi di lavoro ma soprattutto c’è l’idea di usare le tecnologie e i dati

che arrivano dalle reti digitali, sia per monitorare i contagi che per organizzare le ripartenze per aree geografiche ed età.

Prepararsi al 3 maggio

L’orizzonte per dare le prime risposte è quello del 3 maggio, nuova data fissata da Conte per il lockdown. Prima di allora però potrebbero arrivare, con un aggiornamento della lista delle attività consentite da parte del ministro dello Sviluppo economico, nuove riaperture. Si valuta in particolare la parte del “made in Italy” che rischia di essere più danneggiata, come la moda. Ma anche automotive e metallurgia. Nei prossimi giorni sul tema si confronteranno governo, sindacati e imprese. Ma anche con le Regioni, che continuano a muoversi in ordine

sparso. Promette di riaprirsi anche il confronto nella maggioranza tra chi, come Matteo Renzi, preme per una ripartenza sprint, e chi Roberto Speranza invita ancora alla prudenza.

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