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Coronavirus, l’Ispi: 550mila contagi reali e tasso di letalità all’1,14%

Mar 28, 2020

IL REPORT

Secondo l’Istituto per gli studi di politica internazionale le persone attualmente positive in Italia sono nell’ordine delle 530.000, contro i circa 55.000 “casi attivi” ufficiali

di An.C.

28 marzo 2020


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1′ di lettura

Le persone attualmente positive in Italia al coronavirus sono nell’ordine delle 530.000, contro i circa 55.000 “casi attivi” ufficiali. È quanto sottolinea uno studio dell’Ispi, l’Istituto per gli studi di politica internazionale, a firma Matteo Villa dal titolo: “La letalità in Italia tra apparenza e realtà».

Letalità reale del virus all’1,14%

Il tasso di letalità di Covid-19 in Italia (9,9% al 24 marzo 2020) – ricorda il report – «è un dato molto discusso. Se paragonata ai principali paesi del mondo, la letalità del virus in Italia è nettamente la più alta. Ma utilizzare questo dato sarebbe un errore. Esso infatti non dice quasi nulla circa la letalità reale del virus, che studi recenti stimano nello 0,7% per la Cina, mentre Ispi stima in 1,14% per l’Italia».

La variabile tampone

«La differenza tra questo dato realistico e quello “fuori scala” – si legge ancora nell’analisi – è riconducibile al numero di persone che sono state contagiate ma non sottoposte al tampone per verificarne la positività. Ispi stima infatti che le persone attualmente positive in Italia siano nell’ordine delle 530.000, contro i circa 55.000 “casi attivi” ufficiali».

Confrontare letalità apparente e plausibile

Di qui la conclusione dell’indagine. «Il dato sulla letalità apparente è dunque un indicatore inaffidabile, e nulla suggerisce che la letalità plausibile italiana sia così diversa dalle cifre attese. All’opposto, confrontare letalità apparente e letalità plausibile ci permette di tracciare meglio la curva dei contagi in Italia, seguendo in maniera più realistica l’andamento dell’epidemia».

Per approfondire:

Perché i numeri dicono che ne usciremo

La mappa dei contagi

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