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Pendolaria, allarme di Legambiente: al Sud pochi treni e vecchi

Feb 3, 2020

Il «clamoroso successo» dell’Alta velocità

Il numero di coloro che invece ogni giorno prendono il treno per spostarsi su collegamenti nazionali è di circa 50mila persone sugli Intercity e 170mila sull’alta velocità tra le Frecce di Trenitalia ed Italo. I numeri sono complessivamente in aumento, ma con rilevanti differenze: mentre sugli Intercity tra il 2010 ed il 2018 abbiamo una riduzione che sfiora il 46%, sulle Frecce di Trenitalia si verifica un +114%, incluso Italo che è in forte crescita. I numeri dell’Alta velocità sono cresciuti di anno in anno, grazie al raddoppio della flotta dei treni AV: 74 nel 2008, 144 nel 2019. I passeggeri trasportati sui treni AV di Trenitalia sono passati dai 6,5 milioni del 2008 a 40 milioni nel 2018, con un aumento del 517 per cento. Il report parla di: «Clamoroso successo dell’Alta velocità». Tra Firenze e Bologna l’offerta di treni, per quantità e velocità, non ha paragoni in Europa: 164 treni che sfrecciano a 300 km/h nei due sensi di marcia ogni giorno (erano 162 lo scorso anno, 152 due anni fa, 142 tre anni fa, ed erano solo 18 gli Eurostar nel 2002).

Dalla Lombardia alla Puglia: le buone pratiche del trasporto regionale

Ma anche nel trasporto regionale i dati sono significativi. In Lombardia coloro che prendono ogni giorno il treno sono arrivati ad 802mila (con un +6,9% nel 2018) e +43,4% rispetto al 2009, quando erano 559mila. In Alto Adige, gli investimenti in nuovi treni e corse frequenti mostrano addirittura nelle linee riqualificate i passeggeri sono triplicati (da 11.000 nel 2011 a quasi 30.000) e continuano ad aumentare le corse e gli investimenti, come quelli per l’elettrificazione delle linee con i lavori già in fase avanzata. Sono 31mila i viaggiatori in più in Puglia e sono 100mila in Emilia-Romagna. O nelle città, come a Milano dove le linee di metropolitana segnano una continua crescita, con 12,5 milioni di passeggeri in più nei primi 9 mesi del 2019 (+4,7% rispetto al 2018) e, rispetto al 2013, di un aumento del 21,1%; a Firenze dove il tram trasporta oltre 93.000 persone al giorno ed a Bergamo dove nel 2018 sono stati 3,75 milioni i passeggeri trasportati dal Tram delle Valli (un +5,7% in più rispetto al 2016).

PASSEGGERI AL GIORNO DEL TRASPORTO FERROVIARIO REGIONALE

Fonte: Legambiente, Rapporto pendolari 2019

In oltre 5 milioni prendono ogni giorno treni regionali e metropolitane

Cinque milioni e 699mila persone prendono ogni giorno in Italia treni regionali e linee metropolitane. Nel 2018, rispetto all’anno precedente, circa 45mila persone in più hanno preso i treni regionali (+1,6%) e anche coloro che utilizzano le linee metropolitane sono aumentati, con quasi 65mila viaggiatori giornalieri in più (+2,4%). Nel 2014 il numero di viaggiatori era complessivamente di 5,1 milioni, per cui si deve segnalare una crescita dell’11,7% in cinque anni. Nel dettaglio, i passeggeri che usufruiscono del servizio ferroviario regionale sono 2milioni e 919mila, di cui 1,413 milioni utilizzano i convogli di Trenitalia e 1,506 milioni quelli degli altri 20 concessionari. L’aumento di passeggeri sui treni regionali dal 2010 a oggi è stato dell’8,2%.

Metropolitane in sette città italiane

Due milioni e 78mila persone al giorno prendono, invece, le metropolitane presenti in 7 città italiane (Milano, Roma, Napoli, Torino, Genova, Brescia e Catania), con un aumento complessivo di quasi 65mila passeggeri tra il 2018 e il 2017, dovuto in particolare alle linee di metro di Milano, Catania e Brescia dove si registra una crescita costante e consistente.

In dieci anni calo dei finanziamenti statali del 21,5%

I finanziamenti statali per il servizio ferroviario regionale hanno registrato una diminuzione tra il 2009 ed il 2019 del 21,5%, mentre i passeggeri crescevano di oltre l’8%. Per i trasporti su gomma e su ferro si è passati da una disponibilità di risorse di circa 6,2 miliardi di euro a 4,8 miliardi nel 2019. Nella XVII legislatura per il servizio del trasporto pubblico locale la dotazione di risorse è stata resa strutturale e svincolata dall’andamento dell’accisa, in modo da superare l’incertezza delle oscillazioni e il legame con i consumi di benzina e gasolio. La dotazione del Fondo Nazionale TPL è pari a 4.876.554 euro per il 2019 ed a 4.875.554 euro per il 2020, risorse del tutto inadeguate per potenziare il trasporto ferroviario regionale e gli investimenti indispensabili a recuperare la differenza dagli altri Paesi europei.

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