A San Siro finisce ancora senza gol: stavolta è la Samp che strappa un pari importante in chiave salvezza. Senza gol contro il Sassuolo a rovinare la festa dei 120 anno rossoneri, prima della sosta. E senza gol oggi, a rovinare il ritorno di Ibra. In realtà il Milan aveva due obiettivi: mostrare il nuovo acquisto e cancellare la disfatta di Bergamo. Lo ricorda anche la Curva Sud, che accoglie Zlatan con applausi e uno striscione, e prima ancora mostra un lenzuolo bianco con la scritta Atalanta-Milan 5-0. Il Milan non deve dimenticare ma iniziare a curare la ferita, come spiegato alla vigilia da Pioli. Che dall’inizio manda in campo PIatek per Ibra, già carico ma a corto di ritmo. Per quanto si vede in campo in realtà Zlatan può starci benissimo: squadre chiuse e scarsa intensità. Per le prime occasioni si va infatti al 23’, con Colley che mura Bonaventura arrivato al tiro sugli sviluppi di un angolo. Suso prima si fa bloccare in due tempi da Audero e in un secondo momento è chiuso da Colley. È qui che Ibra inquadrato in panchina si mette le mani nei capelli, un attimo prima di iniziare il riscaldamento e riascoltare il boato dei sessantamila di San Siro. Come la prima volta che aveva messo piede in campo e come era successo alla lettura delle formazioni. La Samp non conclude mai, perché gioca in difesa e perché non è fortunata: prima perde la qualità di Ramirez, poi è costretta a rinunciare a De Paoli, che lo aveva sostituito. Dentro Jankto.