Dopo L’Era Glaciale 5 in rotta di collisione e il conseguente album di figurine della famosa catena di supermercati, l’interesse dei bambini per il Sistema Solare è salito alle stelle. Mia figlia la passione l’aveva già, e questo battage mediatico non ha fatto altro che incentivarla a livelli mai visti. Se a quattro anni si accontentava di sgranare gli occhi davanti a delle belle foto di Saturno o di Giove che le facevo vedere, adesso che ha 6 anni la questione di complica, e quando le faccio vedere una foto della Via Lattea comincia a chiedere “noi dove siamo?“.

Nel cercare il modo di darle una risposta stimolante ho trovato il libro giusto: “Voi siete qui!“, un bel librone con copertina rigida e un centinaio di pagine piene di illustrazioni di alto livello, che soddisfa la maggior parte delle curiosità dei bambini. L’età indicata è da 7 anni in su, come al solito perché tiene conto del fatto che il lettore in erba sia capace di leggere in autonomia. In realtà le immagini a doppia pagina, molto colorate e curate, catturano l’attenzione anche dei più piccoli, e i testi sono una componente minima che qualsiasi genitore può leggere, anche senza avere la vocazione del narratore.

Oltre a dare le indicazioni per far capire al bambino dove siamo propone una serie di interessanti curiosità sullo Spazio. Prima di tutto usando l’espediente del paragone con frutta e verdura cerca di dare un’idea chiara delle proporzioni dei pianeti; l’idea non è nuova, ma è sempre uno spunto interessante anche per un gioco veloce in cucina: la Terra è un pisello, Giove un mandarino, Saturno una prugna, e via dicendo.

Poi per molte chicche: per esempio spiega che gli astronauti per simulare quello che provano in assenza di gravità (o in microgravità), qui sulla Terra si immergono in piscina, come ci aveva spiegato Samantha Cristoforetti. Ovviamente la reazione è stata “voglio provare” e mi è toccata una gita extra in piscina per l’applicazione pratica, dopo la quale ha concluso che “adesso sì che sono pronta per fare l’astronauta!“.

Si parla poi di rover, di ISS (che ha già visto passare più di una volta nel cielo), del possibile sbarco dell’uomo su Marte e della base russa in cui si fanno le simulazioni del viaggio con la riproduzione di un’astronave (ovviamente ci vuole andare, e lo vorrei anch’io!) e di molto altro.

Il libro mi è piaciuto molto perché – più che una lezione sullo Spazio – propone una serie di avventure avvincenti in cui i bambini si tuffano volentieri, e questa è sempre una chiave vincente.

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