“Impariamo ad allevare, non a curare”, è la filosofia che nonno Aldo ha insegnato ad Andrea Costa, allevatore da tre generazioni e ora presidente della cooperativa Agricola Valverde di Saluggia (Vc). Andrea questa filosofia l’ha interiorizzata al punto da riuscire a produrre il primo pollo allevato senza uso di antibiotici. Un lavoro di studio e di ricerca durato due anni, cui hanno partecipato veterinari, docenti universitari ed esperti di allevamento per ottenere il pollo Gran Selezione, linea premium di Pollo dal Piemonte e premiata nel 2015 a Expo con il riconoscimento Good Chicken di Ciwf-Compassion in World Farming, organizzazione onlus la cui mission è quella di promuovere pratiche di allevamento rispettose del benessere degli animali, dell’ambiente e delle persone. “E’ il punto di arrivo di un lungo percorso di ricerca – dichiara Costa – perseguito attraverso programmi di miglioramento della salute degli animali e dell’ambiente, grazie a migliori condizioni negli allevamenti e alla minore densità negli stessi, all’utilizzo di nutrienti di alta qualità e a un’attenzione costante ai polli da parte dello staff medico-veterinario”.
Una razza a lento accrescimento
Per ottenere questo risultato Costa e il suo team hanno scelto di scartare le comuni varietà di pollo da carne a crescita rapida, e di puntare su una razza a lento accrescimento, ma anche più resistente e robusta, proveniente da incubatoi attenti alla sicurezza. Per gli ambienti di allevamento, poi, la fonte d’ispirazione è stata la vecchia cascina piemontese, dove gli animali razzolavano tra le balle di paglia sull’aia. “I vecchi contadini mica avevano bisogno di curare i polli con gli antibiotici – esclama –, li facevano venire su sani perché ne tenevano pochi al metro quadro, liberi e ben accuditi. E in questo modo abbiamo fatto anche noi”. I polli infatti non superano i 30 kg/mq, godono di un capannone coperto dove ripararsi da caldo, freddo e intemperie, e di un’aia scoperta dotata di arricchimenti dove correre, appollaiarsi, becchettare e nascondersi. “Tutti aspetti fondamentali per garantire agli animali una buona qualità di vita”. Ultimo fattore il mangime, naturale e selezionato, e integrato con semi di lino, fonte di Omega 3. “La carne ottenuta – spiega – si caratterizza quindi per un più corretto bilanciamento del rapporto Omega 6/Omega 3 e il potenziamento di questi ultimi”.
Venduti nella Gdo
A oggi la produzione è di 800 capi a settimana, ma entro fine anno saranno completati i lavori di ampliamento delle strutture che porteranno a raggiungere la capacità di 4mila capi a settimana. “Partiti a gennaio – dichiara Costa – a giugno abbiamo lusinghieri dati di vendita solo di Gran Selezione. Possiamo offrire una filiera integrata, dal pulcino al prodotto finale. E infatti i prossimi progetti sono di raggiungere la grande distribuzione e le tavole degli italiani con i lavorati, quali petti, cosce e soprattutto rollate”. Al momento il pollo Gran Selezione è venduto nel Nord Italia nelle catene di Basko, Carrefour e Iper, oltre che nelle macellerie specializzate. “Già a settembre – annuncia Costa – entreremo anche in Auchan e Gruppo Dimar”.
Ovviamente, produrre un pollo così costa di più. Quanto? “Non eccessivamente, circa un 40 per cento. Non vogliamo diventare l’equivalente del cappone di Morozzo, ma con un prezzo di circa 7,90 euro/kg essere acquistati da tutti, soprattutto conquistando l’alimentazione di bambini e anziani”. I vantaggi? “Molto semplici: se gli animali stanno meglio, sono anche più buoni da mangiare. Questo pollo non ha niente da invidiare a un filetto di manzo. E poi è sano e a noi basta”.