Una pioggia di milioni di euro. È quella che la Regione Puglia sta per far cadere sulle teste dei dipendenti delle maxi agenzie, degli operai irrigui, dei dirigenti dei consorzi di bonifica e dei vertici degli scali aeroportuali, solo per dirne alcuni. Un fiume di soldi che passa sotto la forma di spazi finanziari liberati: in pratica si tratta di fondi già stanziati, ma in attesa di essere utilizzati per via dei vincoli imposti dalle norme sul pareggio di bilancio.
Lo sblocco è stato approvato nel corso della penultima giunta, durante la quale la Regione ha liberato risorse per 53 milioni di euro, più del 50 per cento dei quali destinati a tenere in vita autentici carrozzoni o giganti pubblici, che però sono fondamentali per alcuni settori (come l’agricoltura) e non possono reggersi da soli.
I soldi verranno spartiti così: 15 milioni andranno all’Arif, l’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali, che quest’anno ha dovuto sostenere maggiori spese, altri 15 milioni saranno destinati al Fondo approvazione leggi in corso. In poche parole verranno gettati nel pozzo senza fondo dei Consorzi di bonifica e della legge che proverà a riformarli. Soldi che serviranno al pagamento degli stipendi dei dipendenti e ai costi di funzionamento di questi enti che hanno già accumulato un debito di 320 milioni di euro. Il maggiore creditore è proprio la Regione Puglia, visto che gli enti non sono in grado di portare entrate (dal 2003 hanno quasi del tutto sospeso la riscossione delle tasse di migliaia di proprietari terrieri).
Ai consorzi sono destinati altri 2,5 milioni di euro, soldi che serviranno per pagare lavori già svolti da operai irrigui. Il conto di 53 milioni si raggiunge sommando a queste cifre anche 2 milioni per coprire debiti fuori bilancio, 6,2 milioni per garantire il trasporto dei disabili e 12,5 milioni per restituire ad Aeroporti di Puglia la stessa somma spesa per tenere in vita il contratto di marketing con la compagnia aerea Ryanair, che permette agli scali pugliesi di incrementare i numeri di arrivi e partenze. Non è il primo provvedimento di questo tipo, anzi, siamo già alla quarta manovra nel corso dell’anno per liberare spazi finanziari. “Sono provvedimenti che facciamo per regolare i flussi di spesa – conferma l’assessore al Bilancio, Raffaele Piemontese – e garantire il pareggio di bilancio, così come imposto dalle nuove norme”. Ma non sarà neanche l’ultimo di questi provvedimenti. L’assessorato ha già accertato che si possono liberare ulteriori spazi finanziari per 35 milioni.
Ora è su questa partita che rischia di scatenarsi una vera e propria bagarre. I vari assessorati stanno facendo pervenire al Bilancio una lista di richieste. La coperta, però, è troppo corta per esaudirle tutte. Lo dice bene l’assessore ai Trasporti, Giovanni Giannini: “Le risorse sono quelle che sono anche a fronte delle restrizioni imposte dal pareggio di bilancio e dai tagli nazionali. Bisogna lavorare con quello che abbiamo”. Il settore trasporti e infrastrutture avrebbe bisogno di una lista infinita di finanziamenti. Uno fra tanti è lo stanziamento da 25 milioni di euro per acquistare nuovi autobus, già inserito nel bilancio di previsione. Difficile che si troveranno gli spazi finanziari al prossimo giro.
Da parte sua, Giannini non stila liste di bisogni da soddisfare. Diversamente gli altri assessorati prenotano il loro turno: l’assessore al Welfare, Salvatore Negro, conferma che ha assoluto bisogno di 16 milioni di euro per garantire i piani di zona, cioè i finanziamenti alle associazioni dei Comuni per garantire le prestazioni sociali sul territorio. Dall’assessorato all’Urbanistica si segnala l’impellenza di liberare 6 milioni di euro per l’edilizia abitativa. L’assessore al lavoro, Sebastiano Leo, non fornisce cifre ma indica nel finanziamento dei corsi di formazione una priorità ineludibile. Le richieste dell’assessorato all’Agricoltura, invece, si aggirano tra i 5 e i 10 milioni di euro, soldi in parte necessari per evitare la perdita di fondi europei. E anche Loredana Capone,
l’assessora che gestisce più deleghe, conferma una richiesta di 6 milioni di euro per turismo e cultura.Tutte queste richieste verranno vagliate nel corso della riunione dei direttori di dipartimento. Da quella riunione verrà fuori una lista più ristretta. Ma il Bilancio è al lavoro per scovare altri spazi finanziari disponibili da qui alla fine dell’anno. Per soddisfare le altre richieste gli assessori dovranno aspettare il periodo natalizio.