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Bagarinaggio online per i concerti di Springsteen e Coldplay: Milano apre l’inchiesta

Nov 8, 2016

Migliaia di acquisti in pochi secondi. Trentamila biglietti per il concerto di Bruce Springsteen che nel primo giorno di vendita online, si volatilizzano in un istante. Con il forte sospetto che dietro ci sia un business milionario. Su questa ipotesi, il pm Adriano Scudieri ha aperto un’inchiesta – al momento contro ignoti – in cui ipotizza i reati di “sostituzione di persona” e “truffa informatica”.

Il fascicolo è stato aperto dopo che, dalle pagine di Repubblica, Claudio Trotta, promoter della Barley Arts, il 10 febbraio scorso lanciava pesanti sospetti sul modo in cui erano stati acquistati i biglietti per il concerto del Boss a San Siro. “C’è un giro dietro a questi acquisti di massa che va smascherato”, aveva denunciato anticipando un esposto dettagliato in Procura e ricordando come, a inizio febbraio, i tagliandi per il concerto del 3 luglio scorso siano stati venduti in un istante, alle tariffe ufficiali (97,50 euro prezzo medio in prevendita). Nel giro di poche ore, su diversi siti apparivano offerte fino a 670 euro per un singolo biglietto. Con questi dati, i guadagni non dichiarati per 30mila biglietti, sono presto fatti.

Bagarinaggio online per i concerti di Springsteen e Coldplay: Milano apre l'inchiesta

Il concerto del Boss

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Bagarinaggio online? È proprio questo il sospetto che Scudieri sta seguendo, suffragato da un primo rapporto firmato dal Nucleo di polizia tributaria e consegnato nei giorni scorsi in procura. Grazie ai primi riscontri investigativi, si sono ipotizzati i due primi reati. Le fiamme gialle hanno acquisito i dati dei siti a cui la Barley Arts si era affidata per la distribuzione dei biglietti del concerto di Springsteen, risalendo a ritroso a coloro che hanno fornito i dati anagrafici e bancari per l’acquisto. Un lavoro informatico interminabile.



Il tetto massimo d’acquisto consente di comprare quattro tagliandi a persona. Dai primi riscontri, però, il regolamento sarebbe stato facilmente aggirato, consentendo acquisti di massa per poche persone. Da quanto sta emergendo, l’ipotesi è che siano stati usati profili inesistenti o dati di persone reali, con tanto di estremi bancari, per ottenere il via libera a un acquisto che il cervellone dei siti delle biglietterie online non è riuscito a smascherare. Non più bagarinaggio fuori dagli stadi, come succedeva una volta, ma meccanismi informatici sofisticati, per aggirare divieti, e portarsi a casa molti soldi. Il giro è sicuramente milionario. L’inchiesta vuole anche accertare se dietro a queste vere e proprie truffe, ci siano iniziative singole, o invece un’organizzazione ben strutturata.

CASO COLDPLAY, PARTE L’ESPOSTO IN PROCURA

L’indagine, infatti, non riguarda solo l’esibizione italiane di Springsteen. Al setaccio vengono passati anche i metodi di vendita del concerto dei Coldplay e di un’altra decina di gruppi che si sono esibiti nei mesi scorsi. Quella di Milano è la prima inchiesta a scandagliare

il mondo dei biglietti in vendita in rete. L’Authority per la concorrenza e il mercato, proprio un mese fa, ha invece avviato un’istruttoria per verificare se siano state violate le “regole del consumo”. L’eventuale illecito, in questo caso, verrebbe punito con pesanti sanzioni amministrative. L’Authority ha inviato il Nucleo speciale antitrust nella sede di Ticketone e di un’altra società per verificare le procedure seguite e i controlli effettua.

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