lunedì 7 novembre 2016 17:15
ROMA – Festa della scherma azzurra olimpica e paralimpica al Coni, con la premiazione al Salone d’Onore degli atleti di Rio 2016. In tutto, 4 medaglie olimpiche e 2 paralimpiche, dagli ori di Daniele Garozzo e Bebe Vio nel fioretto, agli argenti di Di Francisca (fioretto) e Fiamingo (spada), fino ai bronzi delle nazionali di fioretto paralimpico e spada maschile olimpico. L’occasione per rivedersi tutti insieme e ricordare gioie e delusioni vissute in estate a Rio. “L’Italia è prima nel medagliere olimpico della scherma con 125 podi, a nome di tutto lo sport dico grazie a voi atleti, ai tecnici, ai maestri, ai dirigenti e alle società. Siete, siete stati e rimarrete in eterno l’orgoglio dello sport italiano e non solo“, esordisce il presidente del Coni, Giovanni Malagò.
A fargli eco, il numero uno del Comitato paralimpico italiano, Luca Pancalli: “Quando la scherma è stata accolta dalla Fis la percezione che ho avuto è stata che la federazione voleva proprio occuparsene. Il mondo visto da dietro una maschera è lo stesso in piedi o su una carrozzina”. Un movimento, quello della scherma azzurra, fatto “di splendidi atleti che hanno onorato il nostro Paese in maniera costante. La scherma olimpica e paralimpica ha onorato il Paese e lo sta facendo con la coscienza di un movimento che conta. Finito l’ultimo quadriennio, pensiamo già a Tokyo 2020“, le parole del presidente della Fis, Giorgio Scarso, che presto riporterà i campioni azzurri a Norcia, casa del fioretto azzurro: “Siamo rimasti scioccati dal terremoto – le parole di Daniele Garozzo -, non vediamo l’ora di tornare in quella che è la nostra Coverciano. Siamo molto legati alla città e non vediamo l’ora di abbracciare gli abitanti. Lì ci sentiamo in famiglia siamo pronti a dare una mano”.
Nativo di Foligno, Andrea Santarelli, argento nella spada a squadre a Rio, ha confessato: “Ho casa vicino a Norcia e tanti amici lì. Capisco, perché anche io nel ’97 l’ho vissuto. È veramente brutto ma bisogna essere forti”. Mentre a Rossella Fiamingo “piange il cuore”, perché “sono luoghi che conosciamo bene – spiega l’argento olimpico nella spada – ci siamo allenati e ci abbiamo vissuto. Speriamo che si risistemi tutto presto, un pensiero alle famiglie”. Anche Elisa Di Francisca, oro a Londra e argento a Rio nel fioretto, esprime la sua vicinanza alle popolazioni terremotate: “Norcia è la nostra seconda casa. Conosco molte persone, ho parlato con loro e mi hanno spiegato la situazione. Gli siamo vicini . Dovremmo unirci tutti atleti e governo per aiutare queste persone in difficoltà“.