di Xavier Jacobelli
giovedì 3 novembre 2016 10:13
ROMA – La motivazione della sua scelta è apodittica e stronca sul nascere le facezie, subito propalate in Rete da webeti che non hanno perso l’occasione per sputare sentenze. «Siccome, per colpa non mia, non posso più fare l’atleta, chiedo solamente di fare un lavoro che penso di fare bene. Non pesto i piedi a nessuno, sono in regola perché, come atleta sono squalificato, ma non inibito e pagherò le tasse su ogni consulenza che presterò. In un Paese normale, non dovrebbe esserci tanto clamore per una persona che, semplicemente, vuole lavorare e si rialza ogni volta che cade, per errore suo o per la volontà di altri».
Schwazer torna in ‘pista’, apre sito per fare coach
«Un complotto contro di me, ecco chi mi ha fatto fuori»
LA PROMESSA – Alex Schwazer è stato di parola. Il 28 settembre scorso, quando aveva incontrato il Corriere dello Sport-Stadio a Racines, aveva annunciato che da grande avrebbe fatto l’allenatore. Detto, fatto. Ha scritto in rete, lanciando schwazer-coaching.com: «Sognate di correre la prima maratona della vostra vita e non sapete da che parte cominciare? Oppure avete corso una gran fondo in bicicletta ed il risultato non è stato all’altezza delle vostre aspettative? Oppure siete semplicemente stanchi del fatto che i programmi di allenamento siano spesso uguali e abbastanza monotoni? Con l’esperienza di oltre 70.000 km di marcia e di centinaia di ore di corsa e in bici nelle gambe, spero di esservi utile per raggiungere il vostro personale obiettivo con un programma di allenamento fatto su misura per voi. Ormai su Internet si trovano un infinità di programmi di allenamento. Programmi standard, oserei dire fatti per soddisfare la massa e non il singolo atleta, spesso troppo duri perché provenienti dallo sport di alto livello dove gli atleti hanno una capacità di prestazione superiore rispetto a un amatore».
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