Un sit-in nella basilica di San Nicola, nel cuore Bari, con un gruppo di braccianti di Foggia e Borgo Mezzanone, per protestare contro lo sfruttamento degli immigrati. È accaduto martedì 16 luglio, intorno alle 11.30. L’annuncio, con un video sulla sua pagina Facebook, arriva da Aboubakar Soumahoro, il 39enne italo-ivoriano dirigente dell’Usb, l’Unione sindacale di base.
“In Italia ci sono ancora le leggi sul lavoro?”, recita uno dei cartelli esibiti dai migranti, tutti di origine africana, che sono accompagnati dai rappresentanti dell’Usb. I lavoratori hanno chiesto di incontrare l’arcivescovo, monsignor Francesco Cacucci, per chiedere alla chiesa di fare da tramite con le istituzioni, affinché la questione dei braccianti, che lavorano nelle campagne pugliesi sotto i caporali, sia affrontata in maniera più incisiva.
“Papa Francesco dice che il lavoro conferisce dignità all’uomo, però – annota il sindacalista – quello dei braccianti è un lavoro privo di dignità e diritti. Chiediamo un confronto con l’arcivescovo, perché la Regione e il governo latitano in totale indifferenza”. Il messaggio si chiude con un hashtag. Parafrasando lo slogan della campagna della Lega di Matteo Salvini, Soumahoro avverte: #primaglisfruttati.
Momenti di tensione quando in basilica sono arrivati gli uomini della polizia locale e hanno chiesto di chiudere le bandiere e abbassare i cartelloni. Anche in seguito all’intervento di Sabino De Razza, esponente del sindacato di base che è al fianco degli immigranti nella protesta, dopo qualche minuto è tornata la calma e le bandiere sono state arrotolate.