• 24 Novembre 2024 12:57

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F1, Gp Messico 2016: la cronaca della gara in diretta

Ott 30, 2016
F1, Gp Messico 2016: la cronaca della gara in diretta

La corsa minuto per minuto

21.02 Rosberg e Verstappen sono molto vicini in fase di doppiaggio.

21.00 Nuovo attacco di Perez su Massa; niente da fare.

21.00 La pista si sta raffreddando.

20.57 Rosberg e Verstappen affrontano dei doppiaggi.

20.55 Ancora nulla di fatto per Perez nella lotta con Massa.

20.53 Sono circa 1,5 secondi a separare Verstappen e Rosberg.

20.51 Verstappen si sta avvicinando a Rosberg.

20.49 Sosta per Vettel: gomme medie per il tedesco, rientrato alle spalle di Raikkonen.

20.48 Con i giri trascorsi al comando in Messico, Vettel ha sopravanzato Prost nella classifica di tutti i tempi in merito.

20.46 Non si placa il pressing di Perez su Massa.

20.44 I meccanici Ferrari escono, ma rientrano subito dopo.

20.42 Questi i primi dieci dopo 26 giri: Vettel, Hamilton, Rosberg, Verstappen, Ricciardo, Raikkonen, Hulkenberg, Bottas, Massa e Perez-

20.41 Ottima prestazione di Vettel con pneumatici soft usati.

20.39 Perez su Massa, ma finisce lungo. Il messicano restituisce la posizione.

20.38 Vettel, attuale leader della corsa, non ha ancora effettuato la sua sosta.

20.35 Ricciardo ha lasciato strada a Verstappen.

20.34 Ricciardo e Verstappen sono molto vicini.

20.32 Rosberg ai box: gomme medie per il tedesco. Anche Raikkonen ai box: gomme medie anche per lui.

20.32 Ricciardo è vicinissimo a Perez.

20.30 Perez in pressing su Bottas.

20.28 Sosta per Hamilton: gomme medie per l’inglese.

20.26 Alonso furioso redarguisce il suo ingegnere di pista: “tu fai il tuo lavoro, io il mio”. Sosta per l’asturiano: gomme medie per lui.

20.25 Cinque secondi di penalità per Sainz.

20.24 Sosta per Hulkenberg e Massa: gomme medie per entrambi.

20.23 Vettel dà dello stupido a Massa, reo di tenerlo alle sue spalle.

20.21 Verstappen ai box: gomme medie per l’olandese.

20.20 Rosberg si trova a 4 secondi da Hamilton. Gomma bianca per Grosjean, rientrato ai box.

20.18 Alonso e Sainz sotto investigazione per un contatto di gara.

20.16 Ricciardo su Magnussen per la dodicesima posizione.

20.14 Nessuna penalità per Rosberg e Verstappen.

20.13 Vettel, più, indietro, si avvicina a Massa.

20.11 Verstappen si trova a 7 decimi da Rosberg.

20.09 Il contatto tra Rosberg e Verstappen è sotto investigazione. Hamilton mantiene la prima posizione alla ripartenza.

20.08 Hamilton si lamenta di vibrazioni sulla monoposto; la Safety Car è rientrata ai box.

20.07 Wehrlein è stato protagonista di un contatto con Ericsson in partenza.

20.05 Ricciardo ai box; Vettel, contrariamente a quanto dichiarato dallo stesso pilota, non ha forature. Ricciardo monta le medie.

20.04 Foratura per Vettel. Wehrlein fuori. Entra la Safety Car.

20.03 Hamilton parte bene, ma finisce lungo. Dietro Rosberg secondo difende su Verstappen.

20.00 La tensione sale: al via il giro di formazione.

19.36 Romain Grosjean prenderà il via dalla pitlane: sulla VF-16 del pilota francese è stato sostituito il fondo piatto.

Quando non si ha nulla da perdere, la rincorsa ad un obiettivo che sembrava quasi perduto appare più facile. Dopo aver finalmente colto la vittoria numero 50 della sua carriera in Formula 1, Lewis Hamilton si appresta a cercare il secondo successo consecutivo surclassando la concorrenza nel Gran Premio del Messico, gara che lo scorso anno il pilota inglese non ha vinto. Hamilton – staccato di 26 lunghezze in classifica piloti da Rosberg, leader del mondiale – ha certamente iniziato il weekend con il piede giusto, ottenendo la pole position nelle qualifiche di ieri e mostrando una forma decisamente più invidiabile rispetto a quella del compagno di squadra, Nico Rosberg. Una vittoria è necessaria ad Hamilton per alimentare le speranze di conquistare il terzo titolo piloti consecutivo.

E proprio Nico Rosberg gioca oggi il suo primo match ball: se il tedesco della Mercedes dovesse vincere la gara ed Hamilton si ritirasse o terminasse il Gran Premio dal decimo posto in giù, Rosberg si aggiudicherebbe matematicamente il titolo mondiale piloti con due gare d’anticipo. In qualifica la pressione ha giocato un brutto scherzo a Rosberg: l’attuale leader della classifica ha rischiato di non centrare nemmeno la prima fila, obiettivo minimo per chi, come lui, dispone della vettura più competitiva, la W07 Hybrid. Sicuramente Rosberg cercherà di rifarsi in gara delle ambasce di ieri, pur tenendo conto del fatto che gli servono solo due secondi posti e un terzo per poter vincere il primo titolo della sua carriera in Formula 1. In ogni caso, la lotta per il titolo mondiale potrebbe anche essere decisa con l’aiuto di altri alfieri in lizza.

Le insidie in partenza, per i due piloti della Mercedes, potrebbero arrivare dalla seconda fila, da cui scatteranno i due alfieri della Red Bull, Max Verstappen e Daniel Ricciardo: l’olandese e l’australiano prenderanno il via della corsa con pneumatici supersoft, in grado di raggiungere rapidamente la temperatura ottimale di utilizzo e quindi più prestazionali allo start rispetto alla mescola soft, scelta dai due piloti della Mercedes. Le prove di partenza di Verstappen e Ricciardo ieri sono sembrate convicenti, e i quasi 900 metri che separano la griglia dalla prima curva possono essere decisamente insidiosi. La Red Bull, poi, potrebbe anche tentare una strategia ad una sosta, montando le medie – per cui Pirelli non ha indicato limiti massimi di utilizzo – nel secondo stint.

A deludere nelle qualifiche di ieri è stata la Ferrari: dopo un promettente inizio di fine settimana venerdì, Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel non sono andati oltre il sesto e settimo posto, rispettivamente. Colpa dell’aumento delle temperature rispetto alle FP1 e alle FP2, disputate con asfalto freddo, condizione in cui la SF16-H sembrava performare piuttosto bene. La rabbia di Vettel dopo la Q3 mostra appieno la frustrazione del pilota tedesco circa l’ennesima débâcle in qualifica. I due alfieri della Rossa di Maranello riusciranno a riscattarsi in gara? In casa Ferrari, i due piloti hanno optato per pneumatici soft nel primo stint.

L‘Autódromo Hermanos Rodríguez presenta delle peculiari insidie per le monoposto: sorge a Città del Messico, a 2239 metri d’altezza sul mare. La rarefazione dell’aria, tipica di queste altitudini, rende difficoltoso il raffreddamento dei freni, particolarmente sollecitati al termine del lungo rettilineo del tracciato, e della power unit. Non è tutto: un altro effetto di queste particolari condizioni è la riduzione della deportanza delle monoposto, aumentando la loro velocità sul dritto. Il carico aerodinamico delle monoposto in Messico è massimo, ma l’aderenza non lo è altrettanto.

Viste le caratteristiche del circuito e data l’elevata velocità di punta delle attuali vetture di Formula 1, oggi potrebbe essere infranto il record della massima rapidità raggiunta da una monoposto in gara. A detenere il primato Juan Pablo Montoya, in grado di raggiungere quota 372,6 km/h a Monza su McLaren MP4-20 il 4 settembre del 2005.

La gara prenderà il via alle 20.00 italiane.

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