Non si può certo dire che il concept Trussardi, in piazza della Scala, viva sugli allori e sulla forza del brand, anzi. Poche realtà sotto la Madonnina sono così attive a 360°, potendo usufruire di un triplice spazio: il Café a piano terra; il ristorante-gourmet al primo piano separato dalla lounge che è stata un’ottima intuizione. C’è passione e competenza, in ogni elemento, coordinata da Luca Cinacchi che anche prima della notorietà televisiva – è il maitre di Hell’s Kitchen – era uno dei migliori ‘direttori’ italiani.
A pranzo piatti in versione Small, Regular e Large
La cucina, guidata da Roberto Conti (non più una promessa, ma realtà), ha preparato un menu d’autunno ricco di suggestioni gustose e ben eseguite. Citiamo dalla carta: Cocktail di gamberi rossi di Mazara con cuore di lattuga caramellato; Millefoglie di foie gras, riduzione di uva fragola e Castelmagno; Risotto all’aglio nero, olio e peperoncino; Gnocchi arrosto alla carbonara; Nocetta di capriolo con terra di autunno e cioccolato; Rombo arrosto, polenta affumicata, olive, capperi e pinoli; Castagnaccio al rosmarino e zucca. Interessante la possibilità di creare due menu degustazione (quattro e cinque portate) scegliendo dalla ricca carta, spendendo 110 e 140 euro mentre il dieci portate ‘a mano libera’ costa 180 euro. Come ci piace molto l’idea che ogni piatto della carta per il lunch – ovviamente ristretta e più semplice nella preparazione – sia disponibile nelle versioni Small, Regular e Large.
Incontro virtuoso con la Russia
Il concept si presta benissimo agli eventi: l’ultimo è stato Truit, Italian Taste Ambassador, con la Russia protagonista. Sul ‘palcoscenico’ sono saliti Pietro Rongoni – titolare, a Rostov, di Baraonda Cantina e rappresentante degli chef italiani nel mondo per la Russia – e Katerina Logvinova che ha preferito Milano a Samara per coltivare la passione per il Gimlet. Rongoni ha firmato un raffinato ‘quattro mani’ con Conti e si è prodotto – sempre con lo chef pavese – in una cooking lesson, basata su identici ingredienti interpretati all’italiana e alla russa. La bella bartender invece ha avuto come compagno Tommaso Cecca – uno dei più bravi in Italia dietro il bancone – per guidare un inedita mixology challenge a squadre e creare una selezione di dieci special drink, sempre a ‘quattro mani’, con la vodka protagonista.
Un rum firmato
Il Café Trussardi Lounge è stata animato da altri due lanci, quello di Rouge Bois à porter, cocktail frutto della creatività e del gusto per la sperimentazione di Cecca (sostituisce il vetro del bicchiere con una clutch…) e quello di 2006 Caribbean Rum Unique Release for Trussardi. E’ il primo rum a marchio Levriero che entra a far parte della carta: solo 381 bottiglie – tutte numerate – di cui la prima è stata battuta all’asta per devolvere il ricavato al Centro Dino Ferrari. Imbottigliato nel settembre 2016, è un distillato nato dalla collaborazione tra Trussardi e Samaroli, l’azienda che lega nome e origini al mitico Silvano Samaroli, il primo in Italia a selezionare e imbottigliare i più grandi whisky. In purezza o miscelato il distillato del Levriero si distingue anche per la singolarità della sua etichetta: un’opera d’arte di ispirazione Art déco, secondo la migliore tradizione Samaroli. Una piacevole arma in più per il concept Trussardi