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Sea Watch, divieto di navigazione a mezzo miglio dalla nave | Esposto del garante per l’infanzia: giù i minori – TGCOM

Gen 28, 2019

L’ordinanza si richiama alla nota di domenica della prefettura che, “alla luce di quanto emerso durante la riunione tenutasi in presenza delle forze di polizia, ha richiesto alla Capitaneria di porto di Siracusa – si legge nel documento – l’adozione di urgenti provvedimenti di disciplina della navigazione e dell’accesso nell’area di mare circostante il punto di fonda dell’unità Sea Watch 3, mediante interdizione del tratto interessato in considerazione del fatto che la presenza e/o la navigazione di altre imbarcazioni attorno alla stessa motonave possono creare problemi riguardanti l’ordine pubblico e la sanità pubblica”.

Pd: “Saliremo sulla Sea Watch” – Nonostante l’emissione dell’ordinanza alcuni esponenti del Partito democratico hanno annunciato che saliranno a bordo della nave. “Con una delegazione del Pd stiamo salendo sulla Sea Watch – ha detto il presidente del partito, Matteo Orfini -. Finché il governo non aprirà il porto e li farà sbarcare noi non arretreremo di un passo in questa battaglia di umanità”. Duro anche il commento del segretario nazionale del Pd, Maurizio Martina: “Sono persone da troppo tempo ostaggio di una condizione per noi incredibile. Un Paese serio come l’Italia merita di gestire queste situazioni in altro modo. Bisogna dare una mano a rendere chiara questa situazione. Dobbiamo provare a verificare insieme le condizioni di queste persone e chiedere con forza al governo di non voltarsi dall’altra parte. Chiedere che il governo gestisca questa vicenda non come il terzo tempo di una campagna elettorale”.

Garante per l’infanzia a Tribunale: far sbarcare minori – Il Garante per l’infanzia del Comune di Siracusa, Carla Trombino, ha presentato al Tribunale dei minorenni di Catania un ricorso d’urgenza per lo sbarco e l’assegnazione a un centro specializzato dei 13 minorenni a bordo della Sea Watch. La richiesta è stata depositata dall’avvocato Rosa Emanuela Lo Faro ed è motivata con “i maltrattamenti e le torture” che i giovani hanno subito in Libia.

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